BELLINZONA – Il rischio sanitario che rischia di mettere in secondo piano l’educazione e la necessità di far svolgere in modo regolare l’anno scolastico. Manuele Bertoli ha parlato della nuova realtà che si vivrà da settimana prossima quando si riapriranno le scuole, sottolineando però anche alcuni punti.
Il primo è che nei docenti c’è la consueta voglia di riprendere di ogni anno.
La seconda che la scuola, per poter garantire una buona formazione, deve essere in presenza. “La preoccupazione sanitaria è comprensibile, ma sappiamo anche per fortuna che i bambini da questo punto di vista hanno meno problemi. Non vorrei che tutto questo discorso riguardo alla pandemia e alla riapertura della scuola si riducesse alla questione sanitaria, perdendo così di vista un altro punto fondamentale, che è la buona formazione dei nostri ragazzi”, ha spiegato al Corriere del Ticino.
Inoltre, l’anno scolastico terminato a giugno si è potuto salvare perché si erano svolti due terzi del programma. “Ma se quest’anno, invece, dovessimo chiuderle prima, il rischio per gli allievi di perdere l’anno diventa alto. E questo è un problema enorme che vogliamo evitare a tutti i costi”, ha aggiunto, chiedendo collaborazione ai genitori.