BELLINZONA - Il ForumAlternativo esulta: anche se i risultati non sono ancora definitivi, si prospetta una netta sconfitta per l'iniziativa UDC sulla limitazione. "Le elettrici e gli elettori hanno respinto l’iniziativa xenofoba dell’Udc. Si tratta di un risultato chiarissimo che non lascia spazio a speculazioni di sorta. Malgrado le destre populiste abbiano promosso da anni campagne atte a dividere i salariati e colpevolizzare i migranti, le istanze xenofobe risultano oggi minoritarie", si compiace il movimento.
"Il contributo dato dalle forze “progressiste” e dall’insieme del movimento sindacale è stato decisivo per il conseguimento di questo risultato. Fosse stata accettata, l’iniziativa Udc ci avrebbe riportato ad una Svizzera dei contingenti, con il ritorno di statuti di lavoro ignobili e più precari di quelli che conosciamo oggi ed una ancora più brutale messa in concorrenza dei lavoratori. La popolazione lo ha capito ed il messaggio che questo risultato ci fornisce è forte e chiaro: i diritti dei lavoratori vanno rafforzati ed il mercato del lavoro non può trasformarsi in un Far West. Un segnale chiaro anche all’indirizzo di coloro che saranno coinvolti nelle trattative con l’UE per il controverso “Accordo Quadro”: vietato fare passi indietro rispetto a misure di accompagnamento e controlli del mercato del lavoro!", prosegue.
Ma in Ticino ha vinto il sì, che fare? "In Ticino i consensi raccolti dall’iniziativa sono molto meno ampi che in passato, non possiamo che rallegrarcene. Vent’anni di campagne razziste e xenofobe hanno probabilmente esaurito la loro spinta propulsiva e sempre più persone hanno capito che le urgenze sociali sono altre, come altre sono le proposte che ci permetteranno di migliorare le condizioni di vita e di lavoro oggi così pesantemente deteriorate!", è l'analisi.
Qualcosa va fatto, però. "Ribadiamo con forza che vanno rafforzati la legislazione sul lavoro e i diritti dei salariati e che bisogna porre un freno alla precarietà che imperversa oggi nel nostro mercato del lavoro, producendo povertà ed esclusione sociale. Un salario minimo legale più elevato di quello accettato dal Parlamento, estensione dei contratti collettivi, chiaro potenziamento degli enti ispettivi per poter verificare le condizioni contrattuali in essere, istituzione di una Sezione del lavoro all’interno della Procura pubblica, aumento delle multe per chi commette abusi sono solo alcune delle misure che dovrebbero essere urgentemente adottate e che rendono ineludibile il riconoscimento al Ticino di uno Statuto speciale. Ora si cambia!"