LUGANO - Polemica relativa al fuorionda di Norman Gobbi e quarantene ad Aricisate, Lorenzo Quadri dice la sua su due dei temi caldi a livello di polemica tra Italia e Svizzera.
"Altro che pretendere scuse! Il compagno PD ringrazi il Ticino", scrive pensando ad Astuti. "Sarebbe semmai ora che la pacchia finisse. Che si bloccassero i ristorni e soprattutto che si applicasse la preferenza indigena. Giustamente il presidente del Consiglio di Stato ticinese deve pensare ai ticinesi e non agli italiani. Ci mancherebbe che così non fosse! E questo indipendentemente dalla frase fuori onda, che oltretutto pare non sia nemmeno stata pronunciata nei termini che vengono "venduti" per alimentare la polemichetta e permettere al politichetto di turno di ergersi pubblicamente a paladino dei frontalieri", prosegue.
"E sempre il compagnuzzo italico cominci a scusarsi per i troppi frontalieri che sputano nel piatto dove mangiano, ad esempio infesciando i social di sbroccate come "Ticino di m---a", "Svizzera di m---a", e via poetando. In altre parole: "caro" consigliere PD, volare basso e schivare i sassi", continua.
Invece sul caso Aricsate, Quadri interviene a gamba tesa sul sindaco. " In primavera il Ticino si è impestato per colpa delle frontiere spalancate sulla Lombardia, anche adesso entrano in Ticino 70mila e passa frontalieri, in arrivo da zone dove i contagi sono ben più alti che da noi (vedi Varese). Noi facciamo chiedere cinema e teatri ma le frontiere, grazie alla partitocrazia, restano spalancate", si legge sul suo profilo social.
"Per fare contento il baldo sindaco di Arcisate, potremmo cominciare col ritirare il permesso G a tutti i frontalieri suoi concittadini. Poi ci penserà il baldo sindaco a mantenere loro e le loro famiglie. Ne abbiamo piene le scuffie di chi senza il Ticino avrebbe le pezze al fondoschiena e poi passa il tempo a spalarci cacca addosso", termina, senza mezzi termini.