BELLINZONA - I test rapidi, magari su tutta la popolazione, potrebbero essere una soluzione anche per il Ticino? Il Governo grigionese sta esagerando con la preoccupazione o è quello ticinese a sottovalutarla? E i frontalieri che ruolo avrebbero?
Sono i quesiti contenuti nell'interpellanza della Lega, firmata da Michele Foletti.
"Questa mattina il Canton Grigioni ha annunciato che nei prossimi giorni attiverà una campagna a tappeto di test rapidi per determinare la positività al COVID. Le regioni interessate saranno segnatamente quelle al confine con l’Italia: Bregaglia, Maloja, Engadina e Val Monastero. Anche l’Austria sta adottando un simile provvedimento. Poche settimane fa l’Alto Adige (ca 500mila abitanti) ha testato oltre il 65% della popolazione scovando ca 3000 asintomatici (1% dei testati)", scrive il leghista.
Lo scopo? Comune: "Cercare di salvare la stagione invernale identificando soprattutto i contaggiati asintomatici che – senza renderse conto – sono agenti infettivi inconsapevoli e isolarli in modo da scongiurare un prossimo lockdown che sarebbe più letale della pandemia stessa per l’economia e l’occupazione".
"Tutto ciò in un contesto – quello grigionese – dove il numero di casi su 100'000 abitanti
negli ultimi 14 giorni è di 609, mentre in Ticino siamo a 857,5 (dati UFS al 4.12.20)", prosegue. "Ci si pone dunque la questione a sapere se è il Governo grigionese che esagera nelle preoccupazioni o se è il governo ticinese che sottovaluta la situazione".
E chiede:
"1. Ritiene il Consiglio di Stato di eseguire un controllo a tappeto con i test rapidi di determinazione del contagio del virus?
2. Il Cantone ha la possibilità di procurarsi un numero sufficiente di test?
3. L’elevato numero di frontalieri che giornalmente entrano nel nostro cantone vanificherebbe l’efficacia di test a tappeto con il sistema dei test rapidi?"