lUGANO - “Adesso basta, la misura è colma”. Marco Borradori è nero per la manifestazione non autorizzata, avvenuta lunedì sera in stazione a Lugano. Manifestazione inizialmente tranquilla e poi degenerata in scontri con la polizia, dopo che i partecipanti hanno abbandonato la piazza, cercando di occupare i binari. Iniziativa che, inevitabilmente, ha provocato qualche disagio nel trasporto pubblico, con comprensibile irritazione da parte dei passeggeri.
L’adunata, di matrice anarchica, è stata convocata per protestare contro il voto popolare di domenica, favorevole al divieto d’indossare il burqa. “No al razzismo, al patriarcato e all’islamofobia”, recitava uno striscione esposto dai manifestanti. Da nostre informazione di polizia risulta che tra i partecipanti vi fossero persone legate al Centro sociale il Molino, tra le quali anche la contestatrice che lo scorso ottobre aveva aggredito una giornalista della Regione.
Secondo il comunicato diramato in serata dalla polizia cantonale i manifestanti erano circa una sessantina. "Alcuni di loro - recita la nota - hanno creato disordini e lanciato a più riprese oggetti in direzione degli agenti. Tutti i partecipanti sono stati controllati e in seguito rilasciati e la loro posizione è al vaglio degli inquirenti. La situazione si è normalizzata poco dopo le 20.30". Nient'altro da aggiungere, per il momento.
“Quanto è avvenuto è inaccettabile”, dichiara a Liberatv il sindaco di Lugano. “E lo è ancora di più in un periodo terribile come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia, dove di tutto abbiamo bisogno meno che di atti di violenza di questo genere. Mi fa anche rabbia pensare alle persone che aspettavano di tornare a casa dopo una giornata di lavoro e invece hanno dovuto aspettare i comodi di questi signori….D’altra parte il concetto di democrazia e libertà di queste persone, come dimostra l'idea di protestare contro un voto popolare, è assai diversa da quella della nostra comunità”.
“Per quanto mi riguarda - prosegue Borradori - la corda era già tesa al limite dopo l’ultimo episodio di violenza a Molino Nuovo, qualche mese fa. Ora si è spezzata definitivamente”. Nel mirino del sindaco c’è il centro sociale il Molino e il braccio di ferro che va avanti da anni con gli autogestiti.
“Ad ottobre - conclude Borradori - avevamo chiesto un rapporto alla polizia comunale sulle opzioni legate allo sgombero. Il rapporto è pronto. Giovedì lo analizzeremo e chiederò al Municipio di prendere finalmente una decisione, perché così non si può più andare avanti. Personalmente ero favorevole allo sgombero già ad ottobre e giovedì esprimerò lo stesso parere”.