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Keystone/ATS/TiPress-Elia Bianchi
Politica
16.07.21 - 09:350

"Quell'hangar andava rifatto. Costi come quelli determinati dal maltempo sono stati presi in considerazione decidendo di non farlo?"

Roberta Passardi torna sul credito votato all'unanimità dal Gran Consiglio nel 2017 e mai utilizzato. "Perché e chi ha deciso di non iniziare la progettazione del rifacimento? Il Ministero Pubblico indaga?"

LOCARNO - Dopo l'UDC, anche il PLR chiede conto del mancato intervento all'hangar dell'aeroporto di Locarno fortemente danneggiato col maltempo dell'altro giorno. Infatti qualche anno fa si era votato un credito mai utilizzato e ora Roberta Passardi in un'interrogazione ne chiede conto.

Lo fa partendo da lontano, ricapitolando la storia dell'aeroporto stesso. "Negli anni trenta il Consiglio di Stato dette il primo decisivo impulso allo sviluppo degli aeroporti ticinesi abbandonando la sua intenzione di costruire l’aeroporto cantonale alle porte di Giubiasco a favore dell’iniziativa dei Comuni del Locarnese di realizzare un aeroporto alla foce del fiume Ticino. Il primo edificio di questo progetto fu l’hangar 1 e l’attuale ristorante, allora adibito ad appartamento del primo direttore, l’ing. Italo Marazza. Grazie a questa prima infrastruttura base nel giugno 1939 iniziarono le attività di volo civili, poi allargate nel 1940 a quelle militari. Ad inizio 1940 la Swissair aprì i primi regolari collegamenti di linea del Ticino con Roma e Barcellona", si legge. "Nel 1955 il Gran consiglio decise di acquistare l’aeroporto e di realizzare, con la Confederazione per le necessità delle Forze aeree, l’aeroporto cantonale. Le successive
alterne vicende hanno portato Locarno all’attuale situazione, dove si deve rilevare che è il terzo aeroporto svizzero per volume di traffico aereo, se non si considerano gli aeroporti con
traffico di linea. L’hangar 1, al quale si sono aggiunte una serie di edificazioni private (REGA, Eliticino SA ed altri), è sempre stato al centro dello sviluppo dell’aeroporto. Negli anni settanta vi è stato il primo aggiornamento delle infrastrutture aeroportuali caratterizzato dalla prima pista pavimentata a nord, dalla torre di controllo e da alcune aviorimesse civili, tra cui la sede del volo a vela sul lato sud. Il secondo aggiornamento, iniziato nel 2000, ha visto il completo rifacimento delle infrastrutture della Confederazione (ca. 150 milioni di franchi), la nuova base REGA Ticino e due aviorimesse civili. Il Cantone ha partecipato con l’acquisizione dalla Confederazione della strada di accesso, finanziata in gran parte dalla Base aerea, la pianificazione e la progettazione del mini-allungamento della pista principale e la progettazione del rifacimento dell’hangar 1, che era (cioè è!) fatiscente".

E arriviamo al 2017, quando il Governo ha "chiesto al Gran consiglio un credito di 500’000 franchi per la progettazione del rifacimento dell’hangar 1 e di 700’000 franchi per il contributo alla realizzazione di una nuova centrale energetica a legna della Base aerea di Locarno. Il Gran Consiglio ha approvato il credito, senza nessun voto contrario, nel febbraio 2018".

"L’evento del 13 luglio è solo un episodio che entrerà a far parte, purtroppo, della storia dell’aeroporto da sempre cantonale per decisioni di Governo e Parlamento dagli anni trenta fino ad oggi. A quanto ci consta vi è una perizia Sciarini che già da tempo segnalava le necessità di manutenzione", prosegue Passardi.

Che chiede: 

"1. Quanto è costato l’hangar 1 al Cantone quando ha acquistato l’aeroporto civile nel 1955?

2. Quanto ha successivamente investito nella sua manutenzione fino ad oggi?

3. Quali considerazioni possono essere fatte circa gli aspetti contrattuali in essere?

4. Quanto è stato percepito dal 1955 ad oggi come locazione dalle varie aziende private?

5. Una nuova società privata “Aero Locarno Maintenance SA” ha ripreso le attività di manutenzione su aeromobili di vario tipo fino a quel momento fatte dalla RUAG. Il numero dei movimenti aerei a Locarno è in continuo aumento, anche nel 2020. È giusto pensare che il futuro investimento del Cantone (che potrebbe durare ottant’anni come l’attuale vetusto hangar 1) sarà coperto dagli utilizzatori?

6. Perché e quali servizi cantonali non hanno dato seguito alla decisione del Gran Consiglio del febbraio 2018 e perché non è iniziata la progettazione del rifacimento?

7. La necessità di risanamento immediato della costruzione del 1938 ed i costi provocati dall’evento recente sono stati previsti nella decisione di non dar immediato seguito alla decisione del Gran consiglio del 2018?

8. La mancata e tempestiva manutenzione ha aggravato l’effetto della tromba d’aria? Il ministero pubblico ha aperto un’inchiesta? Oltre ai danni materiali vi è stata la messa in pericolo di persone?

9. Il contributo cantonale alla nuova centrale a legno della Confederazione è stato versato?

10. Il Consiglio di Stato intende dar seguito al progetto di ricostruzione dell’hangar 1 del 1938?

11. La copertura assicurativa del Cantone coprirà i danni di terzi in caso di manutenzione non conforme?

 

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