LUGANO - Il continuo rincaro del premio di cassa malati non può che preoccupare. La famiglie quest’anno si troveranno confrontate con una serie di aumenti su beni e servizi di prima necessità: il cibo, l’energia, il tasso ipotecario, per chi ce l’ha, e la salute, con il continuo rincaro dei premi di cassa malati. Come noto, per il 2023 si prospetta in Ticino un aumento del 9.2%.
La cassa malati è un elemento che ormai consuma una parte rilevante dei redditi specialmente delle famiglie. Naturalmente il problema è complesso. È un problema sistemico: è cioè impossibile identificare un fattore dominante sul quale agire e la soluzione probabilmente è da ritrovare in una serie di interventi che riguardano non solo i costi dei componenti, ma anche i rapporti tra di essi, le procedure, la trasmissione delle informazioni. È importante constatare che non esiste una ricetta miracolosa.
Può funzionare solo un lavoro meticoloso di tutti gli attori coinvolti che devono dimenticare gli obiettivi di parte, e, in qualche caso, la ricerca del guadagno, per orientarsi verso un contenimento dei costi. Naturalmente per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che le parti in causa, come i Cantoni, abbiano a disposizione tutte le informazioni necessarie per poter analizzare la situazione, decidere ed esercitare fino in fondo il proprio ruolo.
Il continuo aumento dei premi e il ricorso da parte di molti alla franchigia più alta per contenere le spese, inducono già molte persone a rinunciare a curarsi anche in caso di reale bisogno. È una deriva che nessuno desidera.
Tra gli elementi in gioco, centrale anche se non risolutivo, resta il problema delle riserve che deve essere attentamente valutato. Se le riserve sono accantonate in caso di emergenza, quest’anno il ricorso a questa fonte di finanziamento sarebbe certamente stato opportuno. Nelle scorse settimana il Consiglio degli Stati ha respinto una mozione ticinese che chiedeva di imporre alle Casse malati di ridurre le riserve eccessive in favore degli assicurati. La giustificazione posta dal Consiglio degli Stati è che già gli assicuratori malattia hanno la facoltà di agire in questo senso.
Ma potere non corrisponde necessariamente ad agire. Nel corso delle trattative per l’adeguamento dei salari al rincaro, il sindacato OCST chiederà che venga considerato anche questo importante aumento di spesa per le lavoratrici e i lavoratori.