LUGANO – La municipale socialista Cristina Zanini Barzaghi lancia un’idea destinata a far discutere. Intervistata da LaRegione in occasione della sua candidatura per il Gran Consiglio, torna sul delicato tema dell’autogestione. La demolizione dell’ex Macello è stata un trauma, dice. “Non sono stata interpellata e neanche i servizi del Dicastero immobili responsabile del dossier. Ora dovremo presto o tardi rimuovere le macerie, compreso l’amianto presente in minime quantità. Mi rammarico tanto di non essere riuscita a convincere il Municipio ad agire diversamente: eppure ho riferito più volte sulle esperienze che ho raccolto ad esempio a Zurigo, su come veniva gestito il centro occupato del Koch Areal e su come la polizia cittadina affronta gli squatter negli edifici privati. Su questo non ho trovato ascolto”.
Ancora oggi, aggiunge la municipale, l’autogestione “è un argomento ostico in Municipio. Durante la mia prima legislatura ho voluto attivare un dialogo, sono stata a un’assemblea del Molino e ho potuto visitare tutti gli spazi occupati. Occorreva procedere per gradi per arrivare a ridefinire la convenzione. Poi in Municipio nel corso degli anni le posizioni si sono irrigidite sempre di più”.
Ma adesso, prosegue, bisogna guardare avanti: “Io resto fiduciosa che si riesca a trovare una soluzione con una nuova convenzione. Va detto però che l’autogestione è una galassia con diverse sfumature. Con alcune realtà delle intese si sono già trovate. Una parte dell’ex Macello si potrebbe già ora riaprire. Si può provare a riaprire un dialogo con una nuova modalità e concedere per qualche anno questi spazi per offrire qualcosa di interessante che resta nel tempo. Sarebbe un nuovo inizio che aiuterebbe poi a realizzare il progetto più ampio di riqualifica di tutto il sedime”.