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TiPress/Alessandro Crinari
Politica
05.06.23 - 10:070

Nessuna alleanza tra PC, PS e Verdi. I comunisti: "Alle Federali corriamo da soli"

Il motivo principale è la divergenza sul conflitto russo-ucraino. Annunciata la lista "No UE - No Nato"

BELLINZONA - In casa PS aveva destato qualche malumore, la possibilità di congiungere le liste con il Partito Comunista alle prossime elezioni federali. Un malumore  frutto delle posizioni assunte dal PC sulla guerra tra Russia ed Ucraina, che avevano già fatto saltare l’alleanza alle Cantonali. Eppure, questa volta, il Comitato Cantonale socialista aveva dato alla dirigenza il via libera a trattare. Ma non ce ne sarà bisogno, perché a chiudere le porte alla collaborazione sono stati i comunisti.

A comunicarlo è stato lo stesso PC, attraverso una lunga e articolata risoluzione in cui si annuncia che il partito presenterà una sua lista per il Nazionale (e forse un candidato il candidato per gli Stati) che si chiamerà: “No UE - No Nato”.

“Opporsi all’UE - scrivono i comunisti - significa difendere i diritti del lavoro e lottare contro le liberalizzazioni dei nostri servizi pubblici; opporsi alla NATO significa frenare la corsa al riarmo, restituire dignità alla nostra diplomazia ma anche riallocare le risorse a favore della cooperazione economica con le nazioni emergenti invece che della guerra. Le prossime elezioni federali siano dunque un mezzo per ribadire le nostre idee e, tramite esse, rafforzare il Partito, la sua organizzazione e la nostra disciplina di militanti altruisti e solidali, facendo conoscere il PC per la sua postura equilibrata fra il rigore di un’avanguardia e la linea di massa della cultura nazional-popolare”.

Quindi il PC, spiega le ragioni della rinuncia ad allearsi con PS e Verdi, come accaduto quattro anni fa, quando l’unità di tutto il fronte rossoverde riuscì a strappare un seggio alla Lega: “Il bilancio a fine legislatura, tuttavia, non può che dirsi modesto: la collaborazione con i Verdi non è stata soddisfacente anche perché non vi è stata coerenza con l’impostazione anti-europeista che avevamo concordato. Con preoccupazione, abbiamo pure dovuto prendere atto come le frazioni parlamentari di PSS e Verdi alle Camere federali abbiano stravolto la tradizione della sinistra, imbarcandosi in un’irresponsabile svolta atlantista (a tratti addirittura bellicista) fatta di sanzioni unilaterali, ingerenze negli affari interni di nazioni sovrane, subalternità all’agenda globalista di UE e USA e, in ultima analisi, abbandono ostentato della neutralità svizzera e della nostra indipendenza nazionale. Tutto ciò comporterà ripercussioni negative sulla pace e sui diritti sociali dei lavoratori, poiché gli effetti di questa politica riguardano non solo la nostra sicurezza, ma anche la politica economica, energetica, alimentare e sociale. Il maldestro tentativo di PS e Verdi di isolare il PC alle scorse elezioni cantonali ticinesi, adducendo un discrimine di natura geopolitica, rende oggi impossibile (oltre che incoerente) congiungere le liste con il PS e i Verdi per il Consiglio Nazionale dove, appunto, la politica estera è dirimente; tanto più che da parte nostra significherebbe contribuire a rafforzare la frazione parlamentare socialista che ha addirittura proposto di esportare armi a paesi in guerra mettendo così in pericolo la pace e i nostri giovani coscritti”.

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