ROMA - Lutto nel mondo della politica italiana. Si è spento questa sera a 98 anni Giorgio Napolitano, il primo presidente della Repubblica a essere eletto due volte.
Nel 2006 successe Carlo Azeglio Ciampi, il suo secondo mandato gli fu conferito nel 2013 al sesto scrutinio con 738 voti su 997 votanti. Rimase in carica due anni, poi nel 2015 si dimise. Prima era stato Senatore dal 1953 al 1996 con la sola interruzione della IV legislatura, presidente dei deputati comunisti (1981-1986), parlamentare europeo in due legislature (1989-1992 e 1999-2004), presidente della Camera (1992-1994) e ministro degli Interni nel governo Prodi (1996-1998).
I suoi mandati non sono stati esenti da polemiche. Nel 2011 è stato tra coloro che, a causa dello spread, hanno spinto alle dimissioni Silvio Berlusconi. Complessi anche i rapporti con la magistratura.
Da anni Napolitano aveva problemi di salute. Dopo un intervento nel 2022, era ricoverato da 4 mesi presso la clinica Salvator Mundi al Gianicolo a Roma. Si è spento alle 19.45.
“Ha interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro. La sua morte mi addolora profondamente. Rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione”, così lo ha ricordato Sergio Mattarella.
Anche Papa Francesco, che aveva citato il presidente emerito durante l'udienza generale, ha espresso il suo cordoglio: “La scomparsa di suo marito ha suscitato in me sentimenti di commozione e al tempo stesso di riconoscenza per questo uomo di Stato che, nello svolgimento delle sue alte cariche istituzionali, ha manifestato grandi doti di intelletto e sincera passione per la vita politica italiana nonché vivo interesse per le sorti delle nazioni. Conservo grata memoria degli incontri personali avuti con lui durante i quali ne ho apprezzato l’umanità e la lungimiranza nell’assumere con rettitudine scelte importanti, specialmente in momenti delicati per la vita del Paese, con il costante intento di promuovere l’unità e la concordia in spirito di solidarietà, animato dalla ricerca del bene comune”, ha scritto in un telegramma inviato alla moglie.