BELLINZONA - Una nuova iniziativa parlamentare presentata dalla deputata Simona Genini a nome del Gruppo PLR punta i riflettori su un tema di crescente rilevanza: l’educazione finanziaria. L’obiettivo è chiaro e ambizioso: fornire ai giovani ticinesi le competenze necessarie per gestire responsabilmente le proprie finanze personali, integrando questi insegnamenti già nei programmi scolastici obbligatori.
Un problema diffuso: l’analfabetismo finanziario
La Svizzera, spesso associata alla solidità bancaria e alla competenza finanziaria, nasconde un lato meno noto: una parte rilevante della popolazione, compresi i giovani adulti, soffre di una scarsa alfabetizzazione finanziaria. Secondo uno studio, il 38% dei giovani svizzeri tra i 18 e i 24 anni è indebitato. I motivi spaziano dagli acquisti impulsivi di beni di lusso alla mancanza di pianificazione economica. Questo dato è aggravato dalla crescente influenza di pubblicità ingannevoli e truffe online, che spesso trovano terreno fertile nella mancanza di conoscenze di base.
Un piano per prevenire e formare
Simona Genini sottolinea che la scuola può e deve svolgere un ruolo centrale per affrontare questa sfida. La proposta prevede di integrare l’educazione finanziaria nei programmi di Civica e di Educazione alla cittadinanza, temi già trattati nel percorso scolastico obbligatorio. "Educare alla gestione delle finanze personali significa formare cittadini liberi, autonomi e consapevoli", afferma Genini.
Tra le competenze chiave che i giovani dovrebbero acquisire, ci sono la creazione e la gestione di un bilancio personale,
la comprensione della fiscalità e delle norme pensionistiche e le basi del risparmio e degli investimenti.
Le sfide per le donne e l'importanza di un'uguaglianza finanziaria
Un aspetto particolarmente critico evidenziato dall’iniziativa riguarda le donne. Studi recenti indicano che molte donne svizzere si sentono meno preparate in ambito finanziario rispetto agli uomini, con un impatto significativo sulla loro indipendenza economica. Promuovere l’educazione finanziaria significa non solo colmare questo divario di genere, ma anche contribuire a garantire pari opportunità e una maggiore partecipazione economica.
Secondo lo studio Womenomics, condotto da Mastercard, il 68% delle donne svizzere considera l’indipendenza finanziaria un obiettivo primario, ma molte si sentono impreparate ad affrontare temi complessi come investimenti, fiscalità e previdenza. Educare le giovani donne alla gestione responsabile delle proprie finanze rappresenta un passo decisivo verso una vera uguaglianza di genere.
Benefici per tutta la società
I vantaggi di una maggiore alfabetizzazione finanziaria vanno ben oltre il livello individuale. Tra gli obiettivi della proposta figurano la partecipazione economica (una popolazione meglio formata può contribuire attivamente all’economia, sia come lavoratori dipendenti che come imprenditori), la stabilità sociale (prevenire il sovraindebitamento riduce lo stress finanziario e i problemi sociali correlati), lo sviluppo della democrazia (in una democrazia diretta come quella svizzera, i cittadini devono essere adeguatamente formati per comprendere e valutare le implicazioni economiche delle scelte politiche).
Una proposta concreta e senza aggravi
L’iniziativa di Genini propone una modifica alla Legge sulla scuola del 1990, che assegni all’educazione finanziaria la stessa dignità di materie come la Civica. Importante sottolineare che questa integrazione non comporterà costi aggiuntivi né aggravi per il calendario scolastico, poiché sarà inserita in modo complementare nelle materie già esistenti.
Un futuro più consapevole
Concludendo, l’iniziativa punta a promuovere un dibattito più ampio sulla responsabilità finanziaria, coinvolgendo non solo i giovani, ma anche le loro famiglie e la società nel suo complesso. In un mondo sempre più complesso, educare i cittadini – e in particolare le giovani generazioni – alle sfide economiche è una necessità per garantire una società più equa, prospera e consapevole.