MENDRISIO – Per tutti era un collega modello, tanto che nessuno si spiegava la sua sospensione. E neppure l’OBV aveva potuto comunicare niente per tre lunghe settimane, mentre il Ministero Pubblico indagava.
La vicenda dell’infermiere impiegato in Medicina1 dell’ospedale di Mendrisio, dapprima sospeso ed ora finito agli arresti per le accuse di tentate lesioni gravi, lesioni semplici, coazione e vie di fatto, parte sei settimane fa. A denunciarlo, è un collega, che si rivolge alla direzione dicendo di aver visto dei comportamenti strani, si potrebbe dire, come si legge sul Caffè, un po’ da bullo.
Le vittime? Tre pazienti, almeno, tutti anziani e particolarmente fragili. Uno di essi nel frattempo è deceduto per malattia, solo le famiglie, avvisate dal Procuratore, conoscono la loro identità.
Al momento della segnalazione, ricostruisce il domenicale, l’infermiere era in ferie, ma al suo rientro è stato sospeso, senza ulteriori spiegazioni. Ed è stata avvertita la Magistratura, che comincia a indagare su quegli strattonamenti e quei maltrattamenti, nel silenzio più totale.
L’uomo nega ogni addebito, ma qualche verifica interna lo inchioderebbe, avendo fatto emergere anche altri fatti. Gravi, già solo per il fatto di essere commessi su persone anziane, rese fragili e bisognose dalla malattia.