BELLINZONA - I contagi da Covid ricominciano a salire, anche in Ticino. Giorgio Merlani, interpellato dalla RSI, fatica a spiegarsi la curva che ha portato i casi da circa 2'000 a un 50% in più, a quota 3'000, in una settimana.
Si è nel pieno della campagna vaccinale per la quarta dose (leggi qui). In Italia il 30 settembre è stata preparata una bozza di decreto per implementare misure come smartworking e obbligo di mascherine, di nuovo, anche se per ora Speranza afferma che non entreranno in vigore ma che si vigila sulla situazione (leggi qui).
Intanto, i casi aumentano, di nuovo. In molti temevano che con l'autunno sarebbero riesplosi, dopo una estate di pausa, un po' come avvenne lo scorso anno. Il rischio di un decorso grave ora pare essere minore, secondo Merlani perchè siamo più forti noi.
Ma come si spiega l'evoluzione attuale? Il medico cantonale è perplesso, anche di fronte a un raddoppio dei contagi. Che però sono, in media, più brevi rispetto a qualche mese fa e spesso i pazienti vanno in ospedale per altro e poi si scoprono positivi.
Quel che colpisce è che in Svizzera interna e in Lombardia (con l'Italia come detto però pronta a agire) i dati non sono saliti. "Si tratta di qualcosa di squisitamente locale", commenta Merlani. "Dobbiamo approfondire".
Non ci saranno più febbri alte e polmoniti bilaterali con necessità di intubazione, ma non si tratta nemmeno di un raffreddore. "Quattro quinti dei ricoverati hanno più di 65 anni e quelle più giovani sono tra le più vulnerabili", spiega il Medico cantonale, chiedendo a queste fasce della popolazione di vaccinarsi.