NEW YORK - Durante la pandemia di Coronavirus si è parlato di vaccini come probabilmente mai nella storia, quanto meno quella recente. Le discussioni tra chi era a favore del vaccino anti Covid e chi invece ha preferito non farselo hanno caratterizzato la scena internazionale, allargando a volte il tema anche ad altre vaccinazioni. A distanza di qualche mese, un rapporto UNICEF fa notare come la fiducia delle persone nei confronti di questi mezzi di prevenzione delle malattie è diminuito, con il risultato che molti bambini risultano scoperti (e in taluni casi i dati dicono che si stanno ammalando di più).
“All'apice della pandemia, gli scienziati hanno sviluppato rapidamente vaccini che hanno salvato innumerevoli vite. Ma nonostante questo risultato storico, la paura e la disinformazione su tutti i tipi di vaccini sono circolate tanto quanto il virus stesso", ha dichiarato Catherine Russell, Direttore Generale dell'UNICEF. "Questi dati sono un preoccupante campanello d'allarme. Non possiamo permettere che la fiducia nelle vaccinazioni di routine diventi un'altra vittima della pandemia. Altrimenti, la prossima ondata di decessi potrebbe riguardare altri bambini colpiti da morbillo, difterite o altre malattie prevenibili".
Per citare dei numeri, la percezione pubblica dell'importanza dei vaccini per i bambini è diminuita durante la pandemia da COVID-19 in 52 sui 55 Paesi presi in esame. Infatti il rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo 2023: per ogni bambino, vaccinazioni” rivela che la percezione dell’importanza dei vaccini per i bambini è diminuita di oltre un terzo nella Repubblica di Corea, Papua Nuova Guinea, Ghana, Senegal e Giappone dall’inizio della pandemia. In Italia, c’è stato un calo di 6,8 punti percentuali nella fiducia nei vaccini, dal 92,1% all’85,5%. Fra le persone sotto i 35 anni il calo è stato maggiore (7,5 punti percentuali) rispetto a quelle sopra i 65 anni (4,6). Fra le donne (8,6 punti in meno) maggiore che fra gli uomini (4,7 punti in meno), mentre Cina, India e Messico sono gli unici paesi studiati in cui i dati indicano una percezione dell’importanza dei vaccini rimasta inalterata o addirittura migliorata.
Nella maggior parte dei paesi, le persone sotto i 35 anni e le donne hanno maggiori probabilità di segnalare meno fiducia nei vaccini per i bambini dopo l’inizio della pandemia, anche se l'80% degli intervistati ritiene che siano importanti per i bambini.
Ci sono state ripercussioni sulla salute? Secondo UNICEF sì. Il rapporto prosegue: "Nel 2022 il numero di casi di morbillo è più che raddoppiato rispetto all'anno precedente e il numero di bambini paralizzati dalla polio è aumentato del 16% rispetto all'anno precedente. Confrontando il periodo 2019-2021 con il triennio precedente, si è registrato un aumento di otto volte del numero di bambini paralizzati dalla polio. I vaccini salvano 4,4 milioni di vite umane ogni anno, un numero che potrebbe salire a 5,8 milioni entro il 2030 se gli obiettivi dell’Agenda 2030 per la vaccinazione fossero raggiunti. Circa 1 bambino su 5 non ha alcuna protezione contro il morbillo. Prima dell'introduzione del vaccino nel 1963, il morbillo uccideva circa 2,6 milioni di persone ogni anno, prevalentemente bambini. Nel 2021, i decessi per morbillo sono scesi a 128.000 – un numero ancora troppo elevato. Circa 7 ragazze su 8 non sono vaccinate contro il papillomavirus umano (HPV), che può causare il cancro al collo dell’utero".
La pandemia ha anche aumentato le disparità, facendo sì che molti bimbi in zone povere o rurali non abbiano accesso alle vaccinazioni, al di là delle opinioni dei genitori in merito.