BELLINZONA - Con l’arrivo della bella stagione ricompare, puntuale, anche la zanzara. E già le prime punture si fanno sentire. Non solo la tigre, ma anche altre specie. Complice il cambiamento climatico, il Ticino sembra essere divenuto la porta d’entrata per la Svizzera di vettori e virus provenienti da sud: negli anni abbiamo visto insediarsi la zanzara tigre, temuto la chikungunya, la zika, la dengue e sfiorato la febbre del Nilo occidentale, scrive in una nota il Dipartimento della sanità. Cosa ci prospetta il futuro? Quali sono i rischi concreti per il Ticino? Di questo e di altri approfondimenti sul tema si parlerà il prossimo 31 maggio, in un pomeriggio di formazione destinato a medici, farmacisti e veterinari alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona.
Altrove, nel mondo, la chikungunya, la zika, la dengue e la febbre del Nilo occidentale sono endemiche e le zanzare sono temute per la loro capacità di trasmettere questi virus patogeni (arbovirus). In Ticino sono ancora solo considerate malattie di importazione, e colpiscono, per esempio, chi rientra da un viaggio in paesi a rischio.
“Non dobbiamo però dimenticare – si legge nella nota del Dipartimento - che in Ticino sono già presenti zanzare in grado di trasmettere queste stesse malattie all’uomo e agli animali. In Europa, la prima trasmissione autoctona del virus chikungunya fu segnalata in Emilia-Romagna nel 2007, dove diede origine a un’estesa epidemia. È dunque fondamentale introdurre misure per ridurre i rischi e limitare la proliferazione di questi vettori su tutto il territorio cantonale, come ad esempio promosso dalla Strategia di contenimento della zanzara tigre - coordinata dal dispositivo cantonale di Sorveglianza e controllo della zanzara tigre della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana - dove Comuni e cittadini sono sensibilizzati e chiamati a collaborare nella lotta contro la zanzara tigre.
Sempre tramite la SUSPI, oltre al più noto lavoro di gestione e di monitoraggio della popolazione, su tutto il territorio cantonale viene attivamente indagata la presenza di virus patogeni esotici. Lo scorso anno, la rete di sorveglianza aveva rilevato la presenza del virus del Nilo occidentale. Inoltre, sono predisposti piani di intervento per evitare l’insediamento di trasmissione autoctona. Lo scopo è impedire che in futuro possa stabilirsi un ciclo di trasmissione locale, a causa delle zanzare divenute, nel frattempo, autoctone”.