UDINE – Il Valon Behrami che non ti aspetti. O meglio, il solito calciatore combattivo, che non vede l’ora di trovare una squadra, che precisa come da Sion se ne è andato perché i metodi di allenamento non lo facevano star bene e non perché non ce la fa più, ma inedito sulle nazionali.
A tuttomercatoweb svela di avere ancora la Svizzera nel cuore, la Nazionale per cui ha giocato per anni e da cui purtroppo è stato escluso con metodi non galantissimi, diciamo. Magli Europei, però, per la vittoria finale tifa qualcun altro: “Il cuore non può che dire Svizzera ma faccio il tifo perché l'Italia vinca l'Europeo”.
Dunque, chi meglio di lui può parlare ad un sito italiano della nazionale di Petkovic? "Hanno fatto dei cambiamenti in questi due anni, è cambiata generazione. Ci sono ragazzi più giovani, sostanzialmente in possesso palla fa la difesa a tre, in fase difensiva va sul 4-4-1-1. Il dieci diventa quasi una mezzala in fase di non possesso bassa. Poi costruisce a tre, con un terzino che spinge e con un'ala che va dentro. Ha possesso, i difensori costruiscono come Akanji e Schar, il portiere è sicuro. Ti fa abbassare molto", racconta.
In attacco, “stanno ruotando per i vari infortuni, Embolo e Seferovic tecnicamente giocano. Poi da una parte Shaqiri che rientra, poi Mehmedi che è destro e rientra. Giocano tanto palla a destra, l'alto di sinistra va in profondità e ti crea apprensione, si muovono e ti fanno abbassare. Però soffriamo squadre basse tipo la Svezia, di quelle che ripartono, aperte. L'unico pericolo è che ci smarriamo nelle grandi partite, abbiamo sempre peccato lì di personalità". Da notare come nel finale sia passato al ‘noi’.
Behrami, cuore rossocrociato, che tifa anche Italia.