MELIDE - “Nel tunnel”. Perché il cedimento della soletta della galleria autostradale avvenuto ieri al portale Nord del San Gottardo preoccupa e conferma l’estrema fragilità dei collegamenti tra il Ticino e il resto della Svizzera. Anche alla luce dell’incidente ferroviario del mese scorso che ha provocato la chiusura a tempo indeterminato del tunnel di base ai treni passeggeri. La buona notizia è che la galleria autostradale verrà riaperta nel fine settimana. Ma dopo 43 anni e 200 milioni di veicoli transitati il tunnel lancia un grido d’allarme. Per risanarlo completamente, e lo si sapeva, occorreranno 900 giornate di chiusura, ma la seconda canna sarà pronta soltanto nel 2030. Che cosa accadrà da qui ad allora?
“Nel tunnel”. Perché non si intravede alcuna via d’uscita dalla spirale di crescita dei costi sanitari che l’anno prossimo determinerà l’ennesima stangata sui premi di cassa malati. Secondo la direttrice di Santésuisse, Verena Nold, i premi potrebbero aumentare nel 2024 dell'8-9%. L'Ufficio federale della sanità pubblica sta cercando di fare pressioni affinché i rincari siano contenuti ma per Nold, sarebbe solo un cerotto che porterebbe poi a una ulteriore esplosione dei costi in futuro.
E allora il sistema di finanziamento della sanità viene rimesso in discussione. E si torna a parlare di cassa malati unica per l’assicurazione di base, proposta bocciata in votazione popolare nel 2014. Ma oggi il vento sembra decisamente cambiato: secondo un recente sondaggio condotto dalla società Demoscope il 79% degli intervistati ritiene si debba andare in questa direzione, optando per un modello simile a quello della SUVA, l’assicurazione nazionale contro gli infortuni. Non solo: il 63% degli intervistati ritiene che i premi di cassa malati dovrebbero essere calcolati in base al reddito, e il 69% sostiene la proposta socialista di introdurre un tetto massimo pari al 10% del reddito generato da un'economia domestica.
“Nel tunnel”. Perché l’anno prossimo i cittadini saranno confrontati anche con la stangata sull’elettricità. L’aumento medio a livello nazionale dovrebbe attestarsi attorno al 18%, e il rincaro delle bollette si sommerà all’aumento generalizzato dei prezzi al consumo. Il costo della vita, sempre più insostenibile per molte famiglie, è stato tematizzato settimana scorsa in un vertice sul potere d’acquisto convocato a Berna dal sorvegliante dei prezzi Stefan Meierhans, secondo il quale “le preoccupazioni finanziarie della popolazione sono in aumento”. E le tariffe energetiche sono uno dei molti problemi che assillano gli svizzeri.
“Rapina elettrica” è il titolo che il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri ha sparato domenica sulla prima pagina del Mattino. E ha fatto due conti: “Una famiglia di 4 persone nel 2024 pagherà 222 franchi in più per la corrente. Sommati ai 261 dell’aumento 2023, fanno un esborso extra di quasi 500 franchetti in soli due anni!”.
Mentre l’MPS ha scritto oggi ai comuni, chiedendo che le aziende elettriche e i Municipi, “in linea con la loro funzione pubblica e mostrando sensibilità rispetto al difficile momento economico che vivono le famiglie, introducano una moratoria sulle tariffe elettriche per i prossimi tre anni, cominciando a rinunciare agli aumenti per il 2024 annunciati negli scorsi giorni”.
“Nel tunnel” è il titolo di Matrioska in onda questa sera alle 19,30 su TeleTicino. Ospiti di Marco Bazzi i candidati al Consiglio nazionale Danilo Forini (PS), Sabrina Gendotti (Centro), Moreno Colombo (PLR), Michele Guerra (Lega) e la candidata a entrambe le Camere Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro). Interverranno nella trasmissione in collegamento via Skype il dottor Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici, e Stefano Modenini, direttore dell’Associazione industrie ticinesi.