Cronaca
11.02.17 - 14:130
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40
La rabbia della Penisola contro Gobbi. Anche in Ticino la sua frase sul funzionario italiano non è piaciuta
«Ci stiamo occupando della vicenda», ha detto il console italiano. Dadò, Righini e Farinelli non sono d'accordo con quanto detto, «puerile e alimenta il razzismo», Quadri difende il Ministro
BELLINZONA - I rapporti fra Svizzera e Italia, purtroppo, ultimamente diventano spesso tesi, e basta poco per innescare una scintilla. Le dichiarazioni di ieri di
Norman Gobbi al Tages Anzeiger, dove affermava che è stato un errore assumere un italiano all'ufficio migrazioni (si tratta del 28enne ora in carcere per lo scandalo dei permessi "venduti"), non è piaciuta nella vicina penisola.
A La Regione il segretario generale degli italiani all’estero per la Farnesina,
Michele Schiavone ha definito la frase «un'altra boutade di Gobbi». E ha aggiunto che ci sarà un motivo se quasi la metà degli italiani residenti in Svizzera hanno la doppia nazionalità. «Su 60 milioni di cittadini italiani è probabile che una piccola percentuale abbia problemi con la giustizia, come del resto accade ovunque. Ma che sistematicamente si arrivi ad avere un concetto tale degli italiani è semplicemente vergognoso», ha commentato stizzito, chiedendo al Ticino di «non può continuare a essere una regione medievale all’interno dell’Europa».
Arrabbiato anche il console italiano
Marcello Fondi, che ha svelato come l'ambasciata italiana si stia occupando del caso. «Se Gobbi ha effettivamente reso quella dichiarazione sarà difficile ignorarla». La frase è stata effettivamente riportata dal giornale col virgolettato, per cui si prevedono strascichi.
L'affermazione di Gobbi non era piaciuta neppure a
Fiorenzo Dadò, presidente PPD, e al suo omologo del PS
Igor Righini, che avevano trovato troppo comodo un atteggiamento che Dadò ha definito puerile. In particolare, parlando ai microfoni di Tele Ticino, non avevano gradito la frase relativa al funzionario italiano, sostenendo che potesse fomentare il razzismo (il primo) e screditare con un singolo individuo tutta la comunità italiana (il secondo). «Non bisogna trasformare la questione in una caccia alle streghe», ha detto invece
Alex Farinelli, capogruppo PLR.
«Le verginelle della partitocrazia spalancatrice di frontiere (escludiamo il presidente UDC) strillano indignate allo scaricabarile. Eh già: indicare chi porta la responsabilità dei casotti avvenuti in un dipartimento storicamente colonizzato dal PPD, un dipartimento che per decenni ha avuto Consiglieri di Stato e massimi funzionari PPD, è "scaricabarile". A me sembra invece che a voler scaricare il barile siano proprio le citate verginelle ed in prima linea quella "azzurra"», ha invece postato il Consigliere Nazionale
Lorenzo Quadri, difendendo dunque Gobbi. «Il funzionario calabrese nel frattempo naturalizzato intrallazzava con kosovari e turchi. È razzismo farlo notare? Sarà... Gobbi ha fatto benissimo a dire che nell'amministrazione pubblica ed in particolare in settori sensibili come l'ufficio dei permessi bisogna assumere svizzeri. Non perché gli stranieri siano tutti disonesti e gli svizzeri tutti santi, le mele marce ci sono anche tra i "nostri" e nessuno lo nega, ma perché il radicamento sul territorio e l'identificazione con il paese sono un valore aggiunto, specie in ambito di immigrazione. Ma forse il presidente del PS gradirebbe avere all'ufficio dei permessi solo dimoranti seguaci della filosofia del "devono entrare tutti».