Cronaca
09.03.17 - 14:430
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17
Chiasso, con Mariangela Gasperini almeno altri tre casi di suicidio assistito
Oltre ai 7-8 praticati dalla Carpe Diem di Scherrer, in città sono avvenute altre due dolci morti. La responsabile non parla coi media, ma pare che al momento rispetti la sospensione del Municipio
CHIASSO - Non solo i sette-otto dichiarati da Isabelle Scherrer: i suicidi assistiti eseguiti a Chiasso in questo primo periodo dell'anno sono stati almeno una decina.
A quelli dichiarati ieri dall'infermiera presso la sua Carpe Diem, infatti, si aggiungono, secondo quanto accertato dalle autorità comunali, almeno altri casi.
Tre persone, dunque, avrebbero trovato la morte in un'altra struttura, quella che fa capo a Mariangela Gasperini, ex socia di Scherrer. Come noto, la donna si era trasferita in un'ex lavanderia in Corso San Gottardo.
Avevamo contattato la donna qualche giorno fa, senza ottenere la disponibilità a rilasciare dichiarazioni, e lo stesso è avvenuto coi colleghi del Corriere del Ticino.
Anche a lei, come a Scherrer, il Comune ha imposto di sospendere l'attività in attesa di una licenza edilizia: trovandosi questa struttura addirittura in centro, andrebbe in contrasto con il Piano regolatore, che non permette attività dalle immissioni moleste in aree a destinazione residenziale. E qui si inseriva il discorso lanciato da Giorgio Fonio nel segnalare i due centri: non veniva infatti messa in discussione la possibilità di ricorrere al suicidio assistito (e si è appurato che vi è una sorta di vuoto legislativo, poiché, come confermato da Scherrer e dal Medico Cantonale Merlani, l'attività non rientra nell'ambito sanitario), bensì il fatto di poterlo fare in centro città.
Pare che anche Gasperini stia rispettando la sospensione. Il Municipio, in entrambi i casi, valuterà se procedere con delle multe per violazione della legge edilizia.