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Cronaca
21.05.17 - 16:390
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

Una "bella" domenica "Verde". I partiti sottolineano come il sì aiuterà l'idroelettrico ticinese. Il PS: "campagna contraria inaudita con innumerevoli menzogne"

I favorevoli festeggiano, i socialisti si rallegrano perché il popolo non ha ascoltato gli avversari capitanati dall'UDC. Marchesi: "andando avanti, speriamo non sia un bagno di sangue"

BELLINZONA –  Un sì importante in particolar modo per l’idroelettrico ticinese e il suo futuro: esultano i partiti ticinesi che sostenevano Strategia Energetica 2050, approvata oggi dal popolo.

Felicità fra i liberali che appunto fanno notare come la Strategia “per il Ticino consentirà di salvaguardare il settore idroelettrico quale vettore chiave nella produzione di energia rinnovabile. Nel nostro Cantone, infatti, il settore dell’energia idroelettrica riveste un ruolo strategico fondamentale, sia per l’approvvigionamento, sia per i posti di lavoro che esso genera. In un momento come questo, nel quale la pressione sui prezzi è forte, è dunque importante impegnarsi per la salvaguardia di un settore vitale e che produce energia pulita”.

Vitta, ricorda il partito, ha fortemente sostenuto il sì e sull’energia il PLR “continuerà a farsi parte attiva nella difesa degli interessi del nostro cantone e si rallegra che i ticinesi abbiano seguito questa impostazione”.

Grande gioia in casa Verdi, dove si parla di “Verde all’orizzonte”. Per il partito ecologista era ovviamente importantissima la votazione sull’energia, successo che successo “è figlio dell’iniziativa per l’uscita programmata dal nucleare. Non potrà risolvere tutti i problemi urgenti. La Svizzera dovrà dotarsi al più presto di una legge per la riduzione del CO2 alfine di portare un doveroso contributo alla lotta mondiale contro il surriscaldamento climatico”. Pertanto viene garantito l’impegno a favore degli inquilini, sottolineando che la strada per uscire dal nucleare è ancora lunga: per i Verdi serve “rafforzare gli standard di sicurezza nelle centrali e per il trattamento e stoccaggio dei rifiuti radioattivi”, oltre ad una strategia ecologica.

Per il PS il sì è un passo ritenuto indispensabile, che “permetterà una graduale transizione energetica, di uscire dal nucleare utilizzando fonti energetiche meno inquinanti, una maggiore efficienza e il conseguente risparmio di oltre 10 miliardi all’anno che oggi spendiamo per importare combustibile nucleare e uranio”. Anche il partito socialista i benefici per “la produzione di energia sul nostro territorio, in particolare il settore dell’idroelettrico ticinese e i suoi posti di lavoro, visto che al momento non riesce più a coprire i costi con la sua produzione di energia a causa dei bassi prezzi di mercato, generati da un nucleare sovvenzionato e dall’importazione di energie fossili”.

La campagna dei contrari era stata piuttosto intensa, e il PS reputa sia ”una buona notizia che la netta maggioranza della popolazione non abbia ceduto alla campagna propagandistica guidata dall’UDC. Un’inaudita campagna caratterizzata dalle innumerevoli menzogne che hanno riempito le pubblicazioni e i manifesti contro la ‘Strategia energetica 2050’. La dimostrazione che – oggi più che mai – è indispensabile una legge sulla trasparenza che permetta alla cittadinanza di sapere chi finanzia le campagne politiche”.

Il PPD si rallegra per il sì alla Strategia Energetica 2050, ricordando di aver “avuto un ruolo chiave nel progetto di legge, proposto dalla consigliera federale Doris Leuthard Direttrice del DATEC, e si è impegnato coordinando, assieme al WWF, la campagna a sostegno della Strategia”.

“In questa bella domenica hanno vinto l’ambiente, l’economia e l’occupazione, in particolare nelle Valli ticinesi”, conferma anche il partito popolare democratico. “Inoltre, con l’uscita dal nucleare e lo sviluppo della produzione di energie rinnovabili, la Svizzera dà un importante contributo alla gestione delle risorse disponibili. Come abbiamo ripetuto più volte durante la campagna, grazie al “SI” i soldi verranno investiti nel nostro Paese, senza dover ricorrere a un acquisto massiccio di energia dall’estero. L’idroelettrico ticinese e quello svizzero in generale, che rappresentano la nostra più grande e preziosa fonte di energia, da oggi verranno massicciamente rafforzati, riducendo così la nostra dipendenza energetica dall’estero”.

Il PPD sottolinea anche che “con l’odierna approvazione popolare il Programma Edifici, destinato alla promozione dei risanamenti energetici, verrà intensificato e questo permetterà in futuro una riduzione dei consumi a beneficio di tutta la popolazione”.

L'UDC ufficialmente non ha commentato nulla, ma il presidente Piero Marchesi ha fatto sentire la sua voce tramite Facebook: "Non sono contrario alle energie alternative, anzi. Come sono attento all'ambiente, ma ciò che mi preoccupa maggiormente saranno i costi che si renderanno necessari per implementare la strategia energetica, che saranno a carico di cittadini e artigiani. La strategia energetica si articola su 3 fasi, la prima approvata oggi e le altre due che prevedono pesanti tasse sul Co2, tasse su benzina e olio combustibile e una serie di balzelli che peseranno non poco nelle tasche del popolo svizzero. Con questo Si il Parlamento ha ora la strada spianata per attuare la fase 2 e 3. Speriamo non si trasformi in un bagno di sangue".
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