ticinolibero
Cronaca
13.08.17 - 22:090
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17

Perché? Poche settimane dopo il non luogo a procedere per minacce, l'ha uccisa

Il 2 aprile minacciò la moglie con un coltello, l'indagine del Ministero Pubblico finì in un non luogo a procedere. Un mese e mezzo dopo, il 54enne macedone sparò alla moglie nell'autosilo della Migros di Ascona: un delitto che si poteva prevedere?

LOCARNO - Cronaca di un delitto annunciato, che nessuno ha voluto vedere, o potuto fermare. Lo aveva detto, in una sconvolgente e drammatica intervista pochi giorni dopo il fatto la figlia della vittima: l'uomo, che poi le avrebbe sparato, tentando anche di suicidarsi, aveva minacciato la donna più volte, anche con un coltello.

E aveva il divieto di avvicinarsi a lei, nonostante ciò la seguiva, la tallonava, le metteva paura.

L'episodio del coltello è stato confermato dalla RSI. Il 2 aprile il 54enne macedone, che il 23 giugno ha ucciso la moglie da cui si stava separando nell'autosilo della Migros di Ascona, l'aveva minacciata con un'arma. A seguito dell'intervento di polizia, era stato indagato dal Ministero Pubblico.

Il tutto è finito in un non luogo a procedere. Un mese e mezzo dopo, il delito.

Rimangono l'incredubilità e una domanda, perchè?, a cui sarà difficile dare risposta.
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