Cronaca
30.09.17 - 17:000
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17
Misteri su misteri, si scava nella vicenda Argo 1. I 5'000 franchi di Sansonetti e quel responsabile nella logistica e impiego dei rifugiati, senza esperienza, voluto dal DSS
Il cinquantenne, dopo aver perso il lavoro nella vendita, sarebbe, secondo Area, stato inserito nell'organico della ditta prima per un programma occupazionale e poi assunto, grazie a conoscenze. "Ma per la Procura non ci sono indizi di reato", precisa l'articolo
LUGANO – Nuove rivelazioni, a getto praticamente continuo. Il caso Argo 1 si gonfia man mano, ogni volta che qualcuno ne parla salta fuori qualche dettaglio, su cui la politica non può far altro che interrogarsi, chiedendo chiarezza. Un pozzo sempre più profondo dove, una volta scoperto qualcosa, arriva un’altra domanda.
Dopo il servizio di Falò, che ha rivelato più che altro dettagli riguardo le condizioni lavorative e salariali dei dipendenti della ditta, fallita ad agosto, è toccato al settimanale Area parlare della vicenda.
Oltre alle solite informazioni, si punta il dito sul dumping di stato, con la Argo 1 che incassava dal Cantone 35 franchi orari, per un totale di 150 pagamenti. Un prezzo al di sotto della media, e inoltre l’agenzia, come noto, non aveva, almeno inizialmente, abbastanza persone per garantire le rotazioni dei turni. E allora, si legge nel lungo articolo, anche il titolare Marco Sansonetti faceva figurare di lavorare delle ore ai centri rifugiati, dove in realtà non è mai stato impiegato. Il suo salario era di 5'000 franchi, pagato da Argo, tutti soldi che erodevano i 35 franchi orari percepiti dal Cantone.
Ma la vera novità riguarda l’assunzione di un disoccupato attorno ai cinquant’anni.
Citiamo testualmente Area: “dopo aver purtroppo perso il lavoro nella vendita, viene assunto da Argo 1 in qualità di responsabile della logistica e dell’impiego dei rifugiati. Non possiede nessuna formazione nel campo, ma il DSS sostiene la sua assunzione, finanziandola inizialmente come programma occupazionale. Argo 1 poi lo assumerà, ma del suo stipendio non deve preoccuparsi. Almeno è quanto affermano sia Sansonetti che l’amministratore di Argo interrogati dalla magistratura. “Come detto, come Argo 1 gli verso lo stipendio che poi ricevo dal Cantone, su indicazione del Cantone stesso”. Non si conosce il motivo per cui il DSS abbia avuto una particolare premura nel trovare un lavoro proprio a questo cinquantenne disoccupato, tra i tanti in quella triste situazione. L’unica cosa certa è che la funzionaria responsabile del servizio richiedenti l’asilo è una sua cara conoscente. Va specificato che la Procura non ha trovato indizi di reato su questo punto”.
E i misteri si moltiplicano. Altro che vaso di Pandora…