Cronaca
08.01.18 - 17:080
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17
Addio a Missy, la cerva di Cimadera. "I freddi impiegati cantonali non ci hanno ascoltato e si sono dimostrati quel che sono: persone senza cuore"
L'ex sindaca Cherubima Ravasi attacca: "dopo poche ore hanno portato via il corpo. Chi ha deciso di non decidere ora dovrebbero render conto alla sua coscienza ed anche a noi che gli procuriamo lo stipendio con le nostre imposte". Se ne erano occupati anche Merlo e Besomi, gli abitanti la nutrivano...
CIMADERA – Aveva conquistato il cuore di tutti, come ogni animali. Era zoppa, e da settembre circa si trovava nel territorio del comune del Luganese, attirando l’attenzione di molti. Era ferita? Probabilmente, ma nessuno è intervenuto, e ieri Missy se ne è andata. Era necessario fare qualcosa?
I pareri sono diversi, e svariate sono le persone che ne hanno parlato. Tamara Merlo, per esempio, il 4 gennaio aveva postato un lungo messaggio: “l cerva non sta così male da richiedere un intervento immediato (che, di solito, in questi casi è un intervento definitivo...). Sia l'Ufficio caccia e pesca, sia la SPAB (Società protezione animali di Bellinzona) stanno monitorando la situazione e sono in contatto tra loro. C'è dialogo, e questa è sempre una buona cosa. Ho parlato con Emanuele Besomi, che è sicuramente molto esperto di salvataggi e animali in difficoltà. La SPAB e ha le competenze e la struttura per eventualmente intervenire, se fosse necessario. Il problema è che la situazione è delicata. Non c'è "la soluzione": ci sono soluzioni diverse, che però hanno ognuna delle controindicazioni. Per spostare la cerva bisogna sedarla, ma la sedazione è di per sé una procedura rischiosa per l'animale, specie se selvatico e non in perfetta forma. Inoltre l'animale selvatico, di preferenza, non andrebbe spostato: il suo habitat è fondamentale per il suo benessere. Per il momento, quindi, sembra giusto aspettare e dare fiducia alla natura”. Dunque, tutto sono controllo.
Ma la prima ad attaccare, sempre sui social, è stata l’ex sindaca di Cimadera Cherubina Ravasi. Il 5 gennaio scriveva: “A dicembre si è incominciato a notare l’esemplare davanti ad un garage all’entrata del paese. Sembrava ferito ad una zampa, sanguinava dalle narici, ansimava e si lamentava. So per certo che almeno tre persone (tra cui la sottoscritta) si preoccuparono di avvisare tempestivamente la SPA di Bellinzona. Personalmente e preoccupata per lo stato di salute dell’animale, qualche giorno prima di Natale, telefonai anche: al Veterinario cantonale, che mi disse non essere faccenda di sua competenza, all’Ufficio Caccia e Pesca, informandone la segreteria, che tentò di passarmi al telefono sia il Guardacaccia della zona che il suo vice, senza successo però, in quanto non rispondevano al telefono. C’è da supporre che l’informazione sia però passata”.
Lei si è adoperata, però poi i servizi passati alla RSI non l’avevano convinta. “Pare che bisognerà aspettare la primavera per far sì che la situazione naturale della bestiola si evolva, ecc ecc ... senza dimenticare di suggerire che meglio sarebbe non darle da mangiare, se non acqua e fieno. Benissimo! Tutti abbiamo una balla di fieno in cantina e potremmo fare a gara per portargliele un po’, dimenticando quel tozzo di pane o quella fetta di polenta avanzati e con cui ormai da un mesetto alcuni danno da mangiare regolarmente alla bestiola, in modo sbagliato ma pensando di fare un bene. Un cartello con le istruzioni, il guardiacaccia, ... no eh?”, attacca.
“Ma non dimentichiamo che è un animale selvatico e che è su una proprietà privata, impedendo (perché così è) il transito regolare del proprietario al suo garage, con le auto e a piedi. Con tutti i disagi del caso. Non dimentichiamo neanche che nella situazione attuale e così agendo, secondo me (e posso anche sbagliare ...), si sta snaturando l’indole di selvatico dell’animale e che, purtroppo, alla prima caccia aperta, la cerva sarà la preda più facile da abbattere. D’altra parte, assetati come siamo di notizie perlomeno strane, eccoci accontentati! Per finire, mi sembra che alla fin fine il tutto si riduca alla mancanza di assunzione delle responsabilità di chi di dovere (Cantone), il quale così facendo, o non facendo, le delega al singolo privato cittadino”, è certa.
E ieri, purtroppo, la notizia che non avremmo voluto sentire. Missy è morta. Sipario, e ad annunciarlo è proprio Cherubina Ravasi, amareggiata. “L nostra cerva è morta questa sera! Ai sapientoni che “la stavano monitorando” da settembre va tutto il mio disprezzo: hanno lasciato soffrire la poverina per mesi senza manco prestarle un minimo di soccorso. A tutti noi che vedevamo la sua sofferenza e sollecitavamo aiuto, resta lo smacco di non essere stati ascoltati dai freddi impiegati cantonali che, seppur lavorando nella natura e per la natura, si son dimostrate per quello che sono: persone senza cuore!”.
Si sarebbe potuto fare di più? "Noi interveniamo nei casi di emergenza, solo se l'animale è in pericolo di vita. La cerva a Cimadera era libera, la competenza era dunque cantonale", ha detto Emanuele Besomi della SPAB (Società protezione animali Bellinzona), interpellato dalla RSI. Il j’accuse, dunque, è al Cantone.
Cherubina Ravasi se la prende anche con loro, rei di “aver messo la testa sotto la neve”, ma soprattutto è furibonda con l’Ufficio Guardia e Pesca e con il guardiacaccia e il suo vice: “Una vera tristezza vedere con quale superficialità e mancata professionalità sia stata trattata tutta la storia. Quel personaggio che ha deciso di non decidere nulla dovrebbe ora rendere conto alla sua coscienza, ma non solo ... anche a tutti noi che, tra l’altro, gli procuriamo lo stipendio con le nostre imposte. La cerva cercava aiuto, altro che ... furba!!!”.
Inoltre, fa nota, a pochissime ore dalla morte il corpo della bestiola è stato portato via.
Gli abitanti di Cimadera l’avevano adottata e hanno provato ad aiutarla come hanno potuto, nonostante il divieto cantonale di farle da mangiare. E l’ex sindaca auspica un’interrogazione per capire che cosa non ha funzionato..
Missy, intanto, non c’è più.