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Cronaca
03.04.18 - 11:380
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

"I soldi ci sono, ANAS ha una responsabilità morale. Adesso sbrigati, non si può aspettare il 2020!"

Dopo la tragedia che è costata la vita a due ticinesi, si alza un coro di protesta per le condizioni della statale 337. "Hanno mandato esperti nemmeno della Regione ma della Val D'Aosta! Lo Stato ha dato 70 milioni, le autorizzazioni ci sono! È ora di lavorare, non si può rischiare la vita dei frontalieri" GUARDA IL VIDEO

RE – Metri e metri di materiale roccioso, che hanno colpito l’auto, facendola precipitare in un dirupo. Così è arrivata la morte per i due coniugi ticinesi, infermiera in casa anziani lei, appassionato di politica lui, che era stato un candidato meteora nell’allora Lega Sud. E una tragedia che non lascia indifferenti, mentre si stavano recando al santuario della Madonna per trascorrere una Pasqua serena.

Quel che fa male, che fa rabbia, che sconcerta, è che quella strada si può definire maledetta. L’ultima frana, che fortunatamente non ha causato morti, risale a ottobre 2017.

“La Regione ha assicurato che libererà subito i fondi necessari per la messa in sicurezza del versante montagnoso. Questo dovrebbe permettere la riapertura della linea ferroviaria in pochi giorni”, ha detto il sindaco di Re, Oreste Pastore, che sin dalle prime ore ha tuonato, “basta piangere morti, è ora di fare qualcosa!”. Per riavere la strada aperta, si rischia di dover aspettare anche un mese, un problema per i frontalieri che percorrono quelle vie.

E pensare che lo Stato Italiano aveva stanziato 70 milioni di euro, per mettere in sicurezza quella strada. Dove sono finiti? I lavori non sono ancora cominciati, con gli appalti, assegnati per quest’anno, slittati al 2020. Ora ANAS, scossa forse dall’ennesima tragedia, vuole accelerare i tempi. Soldi e autorizzazioni ci sono, in fondo.

“Abbiamo chiesto che gli appalti non oltrepassino il 2019. Attendere fino al 2020 è assolutamente inaccettabile”, ha detto Antonio Locatelli del Coordinamento provinciale frontalieri VCO.
“Basta rischiare la vita dei frontalieri che vanno in Svizzera a guadagnarsi la pagnotta!”, sbotta anche il sindaco di Santa Maria Claudio Cottin. “La situazione non è certo rosea- spiega- purtroppo ciò che accade non è frutto del caso. L'impegno che da anni ci mettiamo ci fa capire che questa arteria ha bisogno di interventi rapidi e risolutivi. Abbiamo recuperato i 70 milioni di euro per i lavori ma i tempi di intervento sono ciclopici. Purtroppo poi in mezzo ci stanno i morti. Questa è un'ulteriore mazzata per l'immagine della valle, per un territorio che lavora per portare turismo ed economia, siamo all'anno zero con le tratte stradali. È ora di lavorare e quello che chiediamo è un intervento immediato e risolutivo, ed un impegno ai nostri parlamentari. Sono un migliaio i frontalieri che passano ogni giorno, e che dovranno ora passare dalla Cannobina, ed anche su quella strada bisognerà prima o poi capire cosa fare”, ha aggiunto a ossola24, da cui proviene il video che vi mostriamo, con lo stesso Contin che parla di quel che si sta facendo in queste ore nelle zona (assieme a lui, intervengono Locatelli, Pastore, il direttore della Ferrovia Vigezzina, l'onorevole Gusmaroli e il presidente del VCO).

Le accuse ad ANAS sono pesanti, da parte di tutti: ha mandato delle persone che non conoscono la zona, perché provenienti della Val D’Aosta. La responsabilità morale dell'incidente è sua, e il pericolo è un'eventuale pioggia...

Foto dal sito ossola24.it
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