Cronaca
12.04.18 - 12:000
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:51
Tassazione ordinaria? I frontalieri possono richiederla già da otto anni! "Non hanno interesse a farlo: avrebbero qualche deduzione, però le imposte ticinesi sono più basse"
Samuele Vorpe della SUPSI ha spiegato che una sentenza del Tribunale Federale aveva già sentenziato quel che dal 2021 diventerà legge. "Molti non dichiarano il loro reddito sul lavoro in Italia perché l'accordo sui frontalieri prevede che paghino le imposte su di esso solo in Svizzera. E per chi ha una casa..."
BELLINZONA – Dal primo gennaio 2021, i frontalieri saranno tassati secondo la tassazione ordinaria, avendo dunque diritto alle stesse deduzioni dei residenti. Una decisione fortemente voluta dal Consiglio Federale, un testo su cui le Camere si sono confrontare anche duramente in passato, per poi approvarlo nel 2016.
Ma, di fatto, i frontalieri possono chiedere il passaggio alla tassazione ordinaria già da tempo, da otto anni. Lo spiega al Corriere del Ticino Samuele Vorpe della SUPSI. Una sentenza del Tribunale Federale aveva concesso a un francese, che guadagnava praticamente tutto il suo stipendio in Svizzera, di essere tassato come i residenti. Di fatto, basta conseguire qui il 90% del reddito, e dal 2021 semplicemente il principio verrà iscritto nella legge.
Non sono state molte le richieste in questi anni, anzi, e Vorpe ritiene che non vi sarà un’escalation neppure nel 2021. “Tra i motivi che si potrebbero addurre per citare la mancata esplosione di richieste, anche il fatto che molti frontalieri non dichiarano il loro reddito del lavoro in Italia perché l’accordo sui frontalieri prevede che paghino le imposte sul reddito del lavoro solo in Svizzera. E, probabilmente, gli va bene così perché le imposte ticinesi sono molto inferiori a quelle italiane. Ecco perché non hanno interesse a chiedere una tassazione ordinaria dove sì avrebbero diritto a qualche deduzione in più, ma dovrebbero dichiarare tutta la loro situazione al fisco ticinese”, spiega.
Inoltre, “la soglia del 90% è un freno: ad esempio, chi possiede una casa in Italia è già fuori da questo sistema perché in Svizzera, a differenza dell’Italia, il valore locativo della casa è imponibile”.
Per cui, aggiunge, niente allarmismi: la decisione del Governo Federale non avrà ripercussioni sulle entrate del Canton Ticino, nonostante per esempio Lorenzo Quadri si sia scagliato contro la scelta.