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Cronaca
02.07.18 - 14:240

Un'inchiesta delicata e difficile. Interrogato il giovane che voleva fare una strage alla Commercio: ha ammesso o negato? Filtra ben poco

Il caso e l'arresto avevano suscitato uno scalpore enorme. Nonostante le armi, i messaggi e i diari, il 19enne aveva negato sin dall'inizio di voler fare qualcosa di brutto. Negli scorsi giorni è stato sentito, in particolare sul materiale probatorio, però non si sa con precisione che posizione abbia tenuto

BELLINZONA – La sventata strage alla Scuola di Commercio di Bellinzona fece un enorme scalpore. Questi fatti sono purtroppo comuni da altre parti del mondo, e l’idea che potesse accadere a due passi da noi ha atterrito tutti.

Un giovane 19enne progettava si compiere una strage durante gli esami nella sua scuola, e si era organizzato con armi e proiettili. La denuncia di alcuni compagni, dopo frasi ambigue, alla scuola e da lì alla Polizia ha permesso il suo arresto.

Era stato portato inizialmente all’OSC di Mendrisio, e la sua carcerazione preventiva era stata prolungata sino a fine luglio. Nei giorni scorsi, emerge ora, è stato interrogato. Sin dai primi giorni dopo il fermo, aveva negato di voler far del male a qualcuno, nonostante i messaggi mandati ai compagni e le armi trovate in casa, oltre ai diari dove parlava di quanto stava progettando

Ora si viene a sapere (fonti Radio 3iii e La Regione) come negli scorsi giorni si sia tenuto un nuovo interrogatorio, basato sul materiale raccolto, ma ben poco filtra su quanto si è detto e non si sa se il ragazzo abbia cambiato posizione oppure no, ammettendo di voler commettere un gesto criminale, oppure sia rimasto fermo sulla negazione.

I docenti della scuola avevano scritto, un mese dopo, una missiva dove si parlava con dispiacere del suo disagio e della necessità di farsi carico di chi soffre, dato che probabilmente da un sentimento simile è partito il tutto. Che cosa sia il tutto, comunque, è ancora nebuloso, per un’indagine delicata e difficile.

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