Cronaca
11.05.18 - 09:590
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17
Un allievo modello, nessun attrito con nessuno: inspiegabile il movente della strage progettata dal 19enne e fermata in tempo. "Sono stati degli allievi a segnalarci segnali inquietanti"
Ci si interroga sulle motivazioni che rischiavano di causare una tragedia alla Scuola di Commercio di Bellinzona. "Non aveva mai dato problemi prima", spiega il direttore Adriano Agustoni. "I ragazzi ci hanno allertato mercoledì prima di mezzogiorno, per fortuna qualcuno si è giustamente allarmato"
BELLINZONA – No, queste cose da noi non possono succedere, si dice quando si vedono le immagini drammatiche delle sparatorie in America, dove ogni volta perdono tragicamente la vita studenti giovanissimi. E invece il rischio che capitasse anche qui, alla Commercio di Bellinzona, c’è stato. Ieri, come noto, è stato fermato un 19enne, che a quanto pare voleva agire compiendo una strage la settimana prossima.
Al Corriere del Ticino ha parlato il direttore della scuola, Adriano Agustoni, che ha smentito quanto detto ieri da Manuele Bertoli, il quale affermava che erano stati i docenti ad accorgersi di segnali strani, ma che gli allievi non avevano mai sospettato niente. “Mercoledì prima di mezzogiorno abbiamo ricevuto, da parte di altri allievi, informazioni secondo cui il loro compagno avrebbe fornito segnali inquietanti. Non voglio entrare nei dettagli ma posso garantirle che altri studenti hanno ricevuto input molto strani e qualcuno, per fortuna, si è giustamente allarmato. L’aspetto positivo di questa triste storia è che tutti i sospetti sono stati presi sul serio”.
E pensare che si tratta di un allievo eccellente, che non ha mai lasciato intendere problemi prima. A posteriori, afferma, sui social alcuni post relativi alle armi potevano far scattare qualcosa, però, appunto, una volta saputo il tutto.
Non c’erano problemi coi compagni, “aveva ottimo rapporti anche con i docenti, anche se ovviamente questo adesso suona strano visto che i bersagli sarebbero potuti essere sia gli studenti che i docenti stessi. Voglio inoltre precisare che l’allievo non aveva nessun contenzioso con la nostra scuola”, aggiunge Agustoni, che si dice molto scosso e sorpreso. Non è a conoscenza di moventi politici che potrebbero ave spinto il ragazzo a progettare una strage, solo che aveva problemi personali (cui si è già accennato ieri), che però non facevano sospettare si potesse arrivare a tanto.