Contrabbando di salumi e alcool, in tre anni e mezzo portate in Svizzera 30 tonnellate di derrate alimentari. Che costano cari: 70mila franchi!
È quanto ha inflitto il giudice Siro Quadri, confermando il decreto di accusa dell'Amministrazione Federale delle Dogane, a un commerciante italiano titolare di una ditta a Chiasso: li vendeva in Ticino e oltre Gottardo. Condannata a pagare 15mila franchi anche la sorella, che lo ha aiutato per alcuni mesi
CHIASSO - 29.399,6 chilogrammi netti di derrate alimentari (principalmente salumi), nonché 190,7 litri di bevande alcoliche, fatti passare senza dichiararli dalle dogane di Arzo, San Pietro di Stabio o Ligornetto. Pensava di riuscire a fare il furbo, invece dovrà pagare una multa salatissima, attorno ai 70mila franchi!
È la curiosa vicenda di un 68enne commerciante italiano, titolare di una ditta a Chiasso, che ha importato, di fatto contrabbandandoli, salumi e alcool dall’Italia. Le derrate alimentari finivano poi a esercenti ticinesi ed anche confederati, dunque creando “una distorsione evidente della concorrenza”, dato che venivano tagliati fuori i fornitori locali.
Il giudice della Pretura Penale di Bellinzona, Siro Quadri, come riferisce il Corriere del Ticino, ha inflitto una mega multa, 70mila franchi, all’uomo, il quale deve già pagare 14’500 franchi per atti di frode doganale (i soldi sottratti allo Stato sarebbero circa 285mila!), confermando il decreto d’accusa dell’ Amministrazione federale delle dogane.
Il tutto si è svolto tra inizio 2007 e fine giugno 2010. Anche la sorella dell’uomo, che lo avrebbe aiutato per soli sei mesi, è stata condannata a una multa di 15mila franchi dall’AFD e confermata da Quadri. I due hanno deciso di ricorrere.
Salumi… cari, insomma!