BELLINZONA – Una colluttazione tale da portare alla distruzione della porta anteriore del bus. A Bellinzona l’altro giorno si sono vissuti momenti di caos e panico su una corsa Fart diretta a Locarno, per la lite scoppiata tra il proprietario di un chiosco e l’autista.
Alla base, futili motivi. Comici, quasi. Avete presente quando si è in ritardo per salire sul bus e si riesce a non perdere la corsa per pochissimi istanti? Oppure quando si vuole scendere e si deve schiacciare ripetutamente il bottone per richiamare l’attenzione dell’autista?
La storia, spiega Tuto Rossi, avvocato del proprietario del chiosco a tio.ch, è quella di persone destinate a incrociarsi per i prossimi dieci anni. Quindi, meglio stringersi la mano, perché alla fine di grave, alla base, non c’è nulla.
Tutto inizia alcune sere fa, quando il negoziante sale sul mezzo già in movimento: era in ritardo. Il giovane autista lo redarguisce, spiegandogli che sarebbe dovuto partire senza permettergli di salire. La tensione sale: quando l’uomo vuole scendere, preme il pulsante, ma a quanto pare gli viene chiusa la porta mentre ha ancora un piede sulla scala. E l’autista gli rivolge un gestaccio.
Ma il giorno dopo, quando il commerciante, come sempre, prende il bus, la lotta riprende. Addirittura i due si strattonano, vengono alle mani. Non è un pugno a rompere il vetro, bensì loro due che lo colpiscono strattonandosi, sotto gli occhi attoniti di chi era sul bus.
Ed ora? Oggi, domani, dopo, probabilmente si rivedranno. Come dice Tuto Rossi, una stretta di mano, magari, aggiungiamo noi, un caffè chiarificatore, sarebbero ideali (basta non litigare per chi deve saldare il conto…)