BERNA – Il dossier riguardo l’accordo quadro con l’UE non sarà più compito di Ignazio Cassis. Il modus operandi del ticinese non era piaciuto a parte dell’opinione pubblica e nemmeno ai colleghi di Consiglio Federale. D’ora in poi, se ne occuperà Johann Schneider-Amman.
Secondo quanto detto in un’intervista a Le Temps, è pronto a smussare alcune questioni, in particolar modo sulla norma degli otto giorni, che regola il lasso di tempo in cui le aziende europee devono annunciarsi alle autorità svizzere prima di svolgere attività nella Confederazione.
Per il Ministro, aveva senso quando non era ancora tutto digitalizzato. Addirittura, la norma sarebbe l’ostacolo più grande per Bruxelles, nel quadro delle misure di accompagnamento (che Cassis pareva disposto ad allentare) che causano qualche frizione fra le parti. Il livello di protezione va comunque tenuto alto, precisa Schneider-Ammann.
Spiega di aver preso in mano il dossier grazie alla sua esperienza come statista. “Quella che troveremo sarà una soluzione europea, anche se non posso garantire che arriverà prima della fine di agosto.
Cosa significa per Cassis, a nemmeno un anno dall’entrata in Governo, perdere un dossier così importante? Politicamente, di certo non una nota di buona condotta…