LUGANO – Il conto alla rovescia per gli autogestiti luganesi sta forse per cominciare. Non è un mistero, anzi, che Lugano abbia grandi progetti per l’ex Macello, piani che però non prevedono la presenza dei cosiddetti molinari. Quando la Città presentò i suoi piani, ci si augurava ancora di trovare una soluzione che non portasse allo sgombero, ma passi avanti, almeno ufficialmente, non pare siano stati fatti.
E dunque? Fra una settimana esatta il Consiglio Comunale discuterà la richiesta di credito per lanciare il concorso di architettura per la zona. La strada è ancora lunga, ma qualcosa prima o poi si dovrà decidere.
“Si chiede con determinazione che il Municipio possa trovare una nuova sistemazione a coloro che oggi si identificano in questa realtà. Chi la vive e vi si identifica deve invece, dal canto suo, smettere di opporre rifiuti categorici e immotivati e trovare fattivamente il dialogo con i rappresentanti della Città e andare oltre certi steccati ideologici. L’area in questione non deve più essere ostaggio di un atteggiamento francamente incomprensibile e precostituito”, si legge nel rapporto di maggioranza, a sostegno del credito, redatto dai rappresentanti di quattro partiti (Albertini per il PPD, Antonini per il PLR, Galeazzi per l’UDC e Medolago per la Lega). Per contro, due relatori di minoranza, Carlo Zoppi (Ps) e Nicola Schönenberger (Verdi) sono certi che “l’obiettivo di valorizzare il sedime ne uscirebbe rafforzato se all’interno dell’ampio sedime dell’ex Macello una parte venisse riservata alle attività sociali e culturali del Csoa, dando vita a una coabitazione costruttiva e sinergica fra Comune e realtà culturali indipendenti”. Una soluzione però difficilmente attuabile.
Il Municipio è incaricato di trovare una nuova sistemazione per i molinari, ma al momento non ve ne sono all’orizzonte.