BELLINZONA – Il primo personaggio collegato con il terrorismo islamico a cui è stata revocata la cittadinanza svizzera, come comunicato oggi dalla SEM, ha legami col Ticino ed anzi è stato il Dipartimento di Norman Gobbi a proporre di togliergli il passaporto.
"Il Consiglio di Stato, su proposta del mio Dipartimento, ha dato seguito alla proposta della SEM per la revoca della cittadinanza svizzera, cantonale e comunale di una persona condannata in via definitiva per appartenenza ad un’organizzazione terroristica. La decisione del Cantone Ticino - secondo la recente modifica legislativa - è infatti stata vincolante e determinante al passo compiuto dalla SEM, il primo mai avvenuto a livello elvetico", ha infatti spiegato Norman Gobbi.
L’uomo è già noto alle cronache. Si tratta dell’ex agente di Argo 1 Umit Y., che oltre alla nazionalità svizzera ha quella turca. Aveva aiutato due ticinesi ad unirsi alla lotta armata della jihad, subendo per questo una condanna nel nostro Cantone ed era stato anche indagato in Italia nell’inchiesta che coinvolge altri nomi noti in Ticino, quelli di Abderrahim Moutaharrik (il campione svizzero di kickboxing che viveva a Lecco ma si allenava in una palestra di Canobbio) e di Abderrahmane Khachia (fratello di Oussama Khachia, il "jihadista di Viganello" partito come foreign fighter e poi morto in Siria, amico di Umit).