BELLINZONA – Come si possono tutelare degli animali, se non è possibile avere una lista di chi ha un divieto di detenerli? Il tutto parte da una storia incredibile, di possibili maltrattamenti su animali con una denuncia in corso, ma nessuno può confermare ufficialmente, le varie persone con cui abbiamo parlato hanno chiesto di mantenere l’assoluto anonimato per paura dei protagonisti. E le vittime chi sono? Gli animali, ma a quanto pare, non si può fare molto.
Il tutto parte da un post su Facebook. Qualcuno invita a non dare gatti in adozione a una coppia di Bellinzona (nomi noti alla redazione, ndr). Si tratta di una coppia con problemi a livello psichico, lei, secondo le informazioni raccolte, è gestita da una curatrice ed ha un divieto da parte del Veterinario Cantonale di detenere animali.
Ma questo, appunto, nessuno lo sa. E così, appena trasferitisi a Bellinzona, i due hanno adottato due gattini. Tutto è andato bene sino ad una sera in cui la donna ha fatto sapere di essere stata aggredita da un micio, il quale è stato trovato il giorno dopo che vagava per Bellinzona, solo e spaventato. Al che qualcuno si è allarmato ed ha voluto vederci chiaro, entrando in quella casa. Vi ha trovato altri due mici, oltre a quelli adottati, e sulle scale del palazzo vi erano delle ciotole del cibo, con cui apparentemente attraggono gli animali per farli uscire e dunque abbandonarli.
A quel punto, è stata allertata la Protezione Animali, ma non solo. È partita una denuncia alla Polizia Comunale di Bellinzona, per maltrattamento e abbandono di animali. A posteriori, chi le aveva affidato i due mici ha saputo dalla curatrice che in realtà l’Ufficio del Veterinario Cantonale aveva emesso un divieto alla donna di possedere animali.
Da noi interpellato, Emanuele Besomi dalla SPAB conferma che a inizio anno due mici (i due di cui si parlava, dunque, ndr) sono stati portati presso la Protezione Animali. Le loro condizioni cliniche non erano gravi. Le persone che hanno parlato con noi però hanno citato uno stato di spavento importante, tanto che non avrebbero potuto vivere, al momento, in una famiglia. Anche Besomi non sa perché siano stati portati via alla coppia, e ci dice che sarebbe interessante saperlo.
Non è finita qui, però. Qualche settimana fa, la curatrice della donna abbia portato alla SPAB, come ci conferma Besomi, un altro micio. Aveva una frattura a un femore o a un’anca, anche se il presidente della SPAB è prudente a parlare di maltrattamenti, in quanto non può essere provato (lo studio veterinario da cui è stato visitato ha la bocca cucita"
Interpellando persone che conoscono la coppia, sono saltati fuori anche due porcellini d’India, ma non si sa che fine abbiano fatto. Ci è stato anche riferito di una crisi isterica della donna quando le è stato detto che l’ultimo gatto non le sarà restituito.
Ma come è possibile che, con una denuncia pendente, non sia successo nulla e abbiano potuto prendere un altro gatto? La persona che ha sporto denuncia ha contattato la Polizia per informazioni, ma non ha ancora ricevuto risposta.
L’arcano lo poteva svelare il Veterinario Cantonale. Però da noi contattato, Luca Bacciarini ci ha spiegato che non può divulgare i nomi delle persone che hanno un divieto di possedere animali. I nominativi sono comunicati alla Confederazione, che tiene un registro centrale, ci ha però scoraggiato dal provare a chiedere a Berna, poiché le informazioni possono essere date solo ad autorità cantonali. Il Veterinario stesso non può conoscere chi è sottoposto a divieto in altri Cantoni. “Come facciamo a tutelare altri animali da persone così, se non possiamo sapere se hanno un divieto o meno?”, abbiamo chiesto. E lui non ci ha saputo rispondere, sottolineando come la legge in Ticino gli impedisce di rilasciare l’informazione. Tramite noi, ha voluto lanciare il messaggio che essa dovrebbe essere cambiata, resa meno restrittiva.
Nel frattempo, sui social si invoca di non dare ulteriori gatti a queste persone. A quanto pare, il loro modus operandi è contattare chi mette annunci per regalare mici per proporsi. Ovviamente, non sapendo nulla, i padroni in buona fede glieli affidano. Poi vengono abbandonati: tre gatti portati alla SPAB parlano chiaro. Qualcuno è arrivato persino a contattare chiunque metta annunci per chiedere di scartare quei due come possibili padroni. Non certo un modo capillare di salvaguardare gli animali.
Non è ora, dunque, di cambiare la legge? Per i nostri amici a quattro zampe!