MILANO - “Nonostante la giovane età, Lara Comi ha mostrato nei fatti una non comune esperienza nel fare ricorso ai diversi, collaudati schemi criminosi volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all’incameramento di finanziamento illeciti”, recita l’ordinanza di custodia cautelare del gip di Milano Raffaella Mascarino, che il 14 novembre ha disposto per Lara Comi gli arresti domiciliari.
Che prosegue: “Dall’esame degli elementi indiziari (...) emerge la peculiare abilità che l’indagata Comi ha mostrato di aver acquisito nello sfruttare al meglio la sua rete di conoscenze al fine di trarre dal ruolo pubblico di cui era investita per espressione della volontà popolare il massimo vantaggio in termini economici e di ampliamento della propria sfera di visibilità”.
Accuse davvero pesanti per l’ex eurodeputata, che al momento della notifica degli arresti domiciliari si è detta preoccupata per la famiglia, soprattutto per il padre che è venuto a sapere del provvedimento in ospedale prima di un intervento.
A quanto risulta dai verbali, Caianiello voleva che Comi desse dei soldi alla sua persona per i costi dell’attività politica. Essendo recalcitrante a usare i propri, è stato pensato lo stratagemma di gonfiare lo stipendio dell’ex addetto stampa.