ZURIGO - Roger Federer, Greta Thunberg e il Credit Suisse. Una storia di ambientalismo, soldi e politica. Tutto comincia con la decisione della giovane attivista svedese di sostenere la campagna #RogerWakeUpNow.
Uno slogan coniato per chiedere a Federer di rinunciare al ruolo di testimonial della banca, a causa degli investimenti dell’istituto nelle energie fossili e per il processo a danni degli attivisti che avevano assediato alcune sue sedi.
E il messaggio di Greta Thunberg sembra aver fatto breccia perché Federer, diversamente dal passato, ha deciso di prendere posizione attraverso una nota diffusa dalla Reuters.
“Prendo molto sul serio gli effetti e le minacce dei cambiamenti climatici - ha spiegato Re Roger - Come padre di quattro figli e appassionato sostenitore dell'educazione, ho un grande rispetto e ammirazione per il movimento per il clima giovanile. Sono grato ai giovani attivisti del clima per averci costretto tutti a rivedere il nostro comportamento e a cercare soluzioni innovative”.
Questo in premessa. E quanto al suo ruolo di testimonial Federer ha aggiunto di essere consapevole della sua responsabilità “come privato cittadino, come atleta e come imprenditore e vorrei utilizzare la mia posizione privilegiata per dialogare con i miei sponsor su queste importanti questioni”.