ticinolibero
Cronaca
17.01.20 - 11:100

Un figlio picchiato, l'altra violentata. La toccante storia di Hodancabdi: "Governo, aiutami tu..."

La donna è arrivata in Ticino quattro anni fa. Ha dovuto abbandonare i figli in Kenya, ma lì "subiscono violenze di ogni tipo". Da due giorni si trova davanti a Palazzo delle Orsoline e...

BELLINZONA – “Onorevoli Consiglieri di Stato, ho bisogno del vostro aiuto. Mi trovo in una situazione familiare di grande difficoltà in quanto i miei figli tutt’oggi vivono da soli in Kenya completamenti abbandonati e senza nessun tipo di supporto”, recita così il cartellone che Hodancabdi tiene in mano seduta davanti a Palazzo delle Orsoline. È lì da due giorni per chiedere alla politica di darle una mano a salvare i quattro figli ancora in Kenya e vittime di pestaggi e violenze.

“Mio figlio – ha spiegato la donna ai microfoni di TeleTicino – è stato picchiato da un ubriaco. Mia figlia è stata violentata”. Hodancabdi è arrivata in Ticino nel 2016 in compagnia del marito e di una figlia piccola. I due vivono a Giubiasco grazie all’aiuto della Caritas e del Soccorso operaio svizzero e sono in possesso del permesso F. Permesso rinnovabile di anno in anno e valido solo per gli stranieri ammessi provvisoriamente. Hodancabdi e il marito non possono, quindi, chiedere il ricongiungimento familiare.

La storia della donna commuove tutti: sono tanti quelli che le portano da mangiare, da bere e chi, invece, passa solo per darle un abbraccio. La donna somala chiede di essere ascoltata. Lo fa facendo parlare immagini e fogli, come quelli che mostra a un giornalista de La Regione. Uno, ad esempio, è una segnalazione del Medina Hospital, il centro dal quale arriva una notizia terribile: “sua figlia 15enne è stata violentata sessualmente. Ferite sul viso, sulla bocca, sui denti, sul collo, cosce e genitali”, l'impietosa sentenza. 

La donna piange, spiega la sua storia a chi va a trovarla. Fino a quando accetta l'invito della Polizia di andare a casa al caldo. E così Hodancabdi si alza e mestamente se ne va, sperando di essere riuscita a farsi ascoltare e che il Governo possa riesaminare il suo caso, ma in fondo anche lei sa che è difficile. "Con il permesso F – dice ai giornalisti – i miei figli non possono venire qui..."

Potrebbe interessarti anche
Tags
TOP News
© 2024 , All rights reserved

Stai guardando la versione del sito mobile su un computer fisso.
Per una migliore esperienza ti consigliamo di passare alla versione ottimizzata per desktop.

Vai alla versione Desktop
rimani sulla versione mobile