*Comunicato stampa Consiglio Direttivo dell'Ordine dei Medici
A riprova dell’interesse mondiale che si sta rivolgendo alla problematica dei bambini, come vettori di infezione, citiamo la recente pubblicazione di un rapporto congiunto di OMS, Unicef e Croce Rossa. Tale documento ritorna sul tema dell’isolamento sociale come principale mezzo di contenimento dell’infezione, in un’epoca in cui non vi sono ancora farmaci e vaccini specifici. Un’altra rivista scientifica, Nature, si è concentrata sui risultati degli studi svolti nell’area di Shenzen, basati sull’analisi di bambini contagiati e dei loro contatti stretti.
Tali evidenze confermano che i bambini sotto i dieci anni di età hanno esattamente la stessa probabilità degli adulti di contrarre la malattia. E ancora più preoccupante è il dato relativo al ruolo di vettore che hanno nella catena di trasmissione del virus: in media il 7-8% dei contatti stretti dei bambini infettati, risulta positivo.
Una Epidemiologa della John Hopkins School, conclude che questa sia la prova più convincente dell’efficacia della chiusura delle scuole primarie, per rallentare la velocità di propagazione del contagio. In particolare, nella nostra veste di medici, la prima cosa che ci sta a cuore è la salute e la salvaguardia dei nostri pazienti. È importante agire subito per arginare il fiume in piena. Tanto i bambini quanto gli assembramenti di persone in piccoli spazi chiusi vengono universalmente riconosciuti come fattori potenti della moltiplicazione del contagio.
Dovrebbe pertanto essere riconosciuta l’importanza di un contenimento di questo genere, essendo impossibile imporre il rispetto della barriera dei due metri tra i bambini in età scolare. Evidentemente in questo stato di necessità, si chiede uno sforzo alla rete sociale a sostegno delle famiglie, oltre che ai datori di lavoro di essere lungimiranti e organizzare il lavoro permettendo ai genitori orari ridotte o forme di home office. Il concetto della misura presa ieri dal nostro Consiglio di Stato è quella di confinare i giovani tra di loro, in modo che non vi sia un contatto intergenerazionale che porterebbe ad infettare gli anziani.
Il Consiglio Direttivo dell’OMCT, a maggioranza, ben consapevole che non vi sia un’evidenza scientifica condivisa, ritiene che chiudendo le scuole e attuando un’opportuna rete di sostegno sociale, sarebbe possibile allo stesso tempo sia evitare la trasmissione intergenerazionale dell’infezione sia arginare il contagio tra i giovani.