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Cronaca
12.03.20 - 09:590

Bloccati in Svizzera. L'incredibile vicenda di padre e figlio in visita ai parenti ticinesi

Sono arrivati prima dell'entrata in vigore delle misure, non ci sono collegamenti che permettano loro di rientrare in Sicilia. Inoltre necessitano di medicamenti che non si trovano nel nostro Cantone

BELLINZONA – Stiamo vivendo senza dubbio una situazione senza precedenti, almeno nell’era moderna. E così capita che qualcuno possa rimanere di fatto bloccato in una nazione, senza possibilità di tornare a casa.

È quello che sta accadendo ai due protagonisti della nostra storia (nomi noti alla redazione). Si tratta di padre e figlio, il primo di una sessantina d’anni, il secondo di una trentina. Vivono in Sicilia e qualche giorno fa, prima che la Lombardia divenisse zona rossa, ben prima che lo diventasse tutta Italia, hanno preso un aereo per venire a trovare dei parenti che vivono in Ticino. Sono ospiti della mamma (rispettivamente nonna).

Il ritorno era previsto per settimana prossima, d’altro canto i due non hanno vincoli che facciano sì che debbano tornare entro una carta data. Ma da quando si è cominciato a parlare di chiusura delle regioni, è scattato l’allarme: hanno tentato di anticipare il rientro a oggi. Senza successo. Perché entrare in Italia, per loro, è possibile, però non c’è modo di arrivare a casa. I voli per la Sicilia sono sospesi, i treni si fermano a Milano (e a quel punto non potrebbero rientrare in Svizzera dai parenti).

Il tentativo dei familiari è di farli rientrare tramite Zurigo, altrimenti rimarranno almeno sino al 3 aprile presso la nonna.

Purtroppo i due hanno problemi di salute e, in particolare il padre, necessitano di medicamenti che in Ticino non si trovano. Quando sono partiti, non pensando a una vicenda simile, hanno portato le pastiglie contate, qualcuna in più per le emergenze. Ma presto finiranno. Come fare a ottenere i farmaci di cui hanno bisogno? Un facs simile svizzero, dopo anni di abitudine, non va bene. Serve proprio il loro medicamento. Ci si augura che medici e farmacie vengano incontro a chi non per colpa sua è rimasto bloccato.

Insomma, ai tempi del Coronavirus succede anche questo.

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