MILANO – Mascherine obbligatorie, o almeno viso coperto. È il dettaglio più rilevante della nuova ordinanza che entrerà in vigore oggi in Lombardia, fino al 13 aprile.
“Al 3 aprile 2020, circa due quinti della popolazione italiana contagiata è lombarda, i contagi in Lombardia sono circa tre volte superiori a quelli registrati nella seconda regione italiana”, si legge, per cui la situazione “impone l’adozione sul territorio lombardo di misure specifiche e PIÙ restrittive e comunque adeguate al contesto di riferimento” e “si rendono necessarie ed urgenti misure specifiche per il territorio regionale lombardo ai fini dell’esigenza di garantire la profilassi rispetto ad un’emergenza nazionale che si sviluppa con una concentrazione territoriale differenziata”.
Continuano le chiusure, anche se si potranno consegnare fiori e piante a domicilio e articoli di cartoleria e forniture per ufficio esclusivamente all’interno degli esercizi commerciali già aperti, sono autorizzati (oltre a riparazioni e vendita di pezzi di pc, fotocamere, computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici in esercizi non specializzati, apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati, articoli per l'illuminazione, ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico, ma non nei giorni festivi e prefestivi).
Ma appunto la novità maggiore è quella del viso coperto. “Ogniqualvolta ci si rechi fuori dall’abitazione, vanno adottare tutte le misure precauzionali consentite e adeguate a proteggere sé stesso e gli altri dal contagio, utilizzando la mascherina o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca, contestualmente ad una puntuale disinfezione delle mani. In ogni attività sociale esterna deve comunque essere mantenuta la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. Si continua a poter uscire nel raggio di 200 metri dalla propria abitazione.
Prima di far entrare chiunque in esercizi commerciali o attività aperte, bisogna in qualche modo misuragli la temperatura corporea: se è di 37,5° o superiore gli si deve proibire l’accesso.