LOCARNO – Ha fatto parecchio discutere la frase pronunciata dalla direttrice artistica del Locarno Film Festival Lili Hinstin durante una delle Secret Screenings. Una battuta mal digerita dal mondo della musica locarnese. “Mentre nei bar di Locarno – ha detto – si sente la peggior musica del mondo, nelle sale del Festival si vede il miglio cinema del mondo”. Le critiche e le polemiche non hanno tardato ad arrivare sui social.
“Cara Direttrice – scrive un musicista tra i commenti –, mi faccia un solenne piacere: si limiti a parlare di cinema visto che, giudicando dalle sue affermazioni che mi sembrano evidenziare poco rispetto, poca sensibilità, cattiva conoscenza del contesto sociale, culturale dentro il quale il Ticino e la Svizzera si muovono; una generalizzazione insopportabilmente gratuita, al punto dal mettermi in difficoltà nel comprendere cosa lei capisca realmente di Musica. Ho sessant'anni, sono nato e cresciuto a Locarno e ho sempre considerato il Festival come occasione, anche per i non esperti di cinema come me, di imparare qualcosa sulla settima arte. Come amico e collaboratore culturale di Raimondo Rezzonico, ho avuto modo di imparare l’essenza preziosa di un approccio fondato sulla modestia intellettuale di chi, pur nell’amito delle competenze personali, è conscio di avere sempre da imparare (magari da fonti e/o persone a prima vista “improbabili” e pur nel pieno rispetto delle singole idee di tutti. Come musicista e Professore aggiunto SUPSI in educazione musicale mi permetterei pertanto di chiederle ugual rispetto nei riguardi della mia arte. Soprattutto anche perché, nella sua preminente posizione, la sua dichiarazione superficiale, che oltretutto fa di tutte le erbe un fascio, rischia di farle poco onore”.
Non è piaciuta nemmeno la presa di posizione della pagina Facebook del Locarno Film Festival. “Le Secret Screenings – rispondono – sono un momento leggero e scherzoso, ed è in quel contesto che la Direttrice artistica ha fatto una battuta che tale era e ci piacerebbe rimanesse. Senza fraintendimenti, dispiaciuti che riportata in separata sede possa aver offeso chi, ogni anno, partecipa all’evento Festival. Persone, attività e amici del Festival che con passione e professionalità arricchiscono la vita, culturale e sociale, di Locarno”.
“Ecco – scrive un altro utente – come vengono banalizzati i commenti ,non certamente positivi, postati in pochissime ore.
È una risposta “ politically correct” Che peccato, ma ormai si sa, dobbiamo convivere con le banalità”.