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Cronaca
04.12.20 - 16:390

In Italia il Natale sarà solo... coi compaesani. La Regio Insubrica pone l'accento sui ricongiungimenti familiari

La Lombardia, fattore che interessa senza dubbio il Ticino, dall'11 potrebbe diventare zona gialla, permettendo dunque l'ingresso agli svizzeri. Durerebbe però solo sino al 20, dato che poi scatteranno le misure natalizie

BELLINZONA/ROMA - C'era attesa anche in Ticino per quanto concerne le decisioni annunciate da Giuseppe Conte ieri. 

Sarà un Natale molto particolare al di là del Confine: vietati gli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio, oltre a quelli tra Comuni nelle giornate del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio, con deroga solo per casi eccezionali (i soliti). Dunque i nuclei familiari, se non vivono nello stesso comune, non potranno passare il Natale assieme. A Capodanno il coprifuoco sarà dalle 22 alle 7, dunque di due ore più lungo del solito. 

La Lombardia, fattore che interessa senza dubbio il Ticino, dall'11 potrebbe diventare zona gialla, permettendo dunque l'ingresso agli svizzeri. Durerebbe però solo sino al 20, dato che poi scatteranno le misure natalizie.

Nei negozi, si potrà fare shopping sino alle 21 per diluire la folla che cerca i regali di Natale. 

Dal 10 dicembre chi arriva dai paesi Ue dovrà esibire l’esito di un tampone negativo.

Dopo il Dpcm, ci sono state questa mattina le riunioni dell’Ufficio Presidenziale e del Comitato Direttivo della Comunità di lavoro Regio Insubrica alle quali hanno partecipato l’Assessore della Regione Piemonte e Presidente della Regio Insubrica, Matteo Marnati, il Presidente del Consiglio di Stato del Cantone Ticino, Norman Gobbi e il Sottosegretario di Regione Lombardia, Alan Christian Rizzi, nonché i rappresentanti delle Province di Como, Lecco, Novara, Varese, Verbano Cusio Ossola e della Città di Lugano.

Si è discusso ovviamente di Covid, sottolineando la priorità della gestione delle misure di protezione, è stato evidenziato il comune interesse nel tutelare le regioni di montagna e l’economia legata ai comprensori sciistici e favorire un’azione coordinata tra le Regioni e gli Stati interessati. Inoltre, si è sottolineata l’importanza da parte degli Stati di prendere dovutamente in considerazione la questione dei ricongiungimenti familiari e degli affetti a cavallo della frontiera. Che cosa si farà di concreto, non si sa però. 

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