BELLINZONA – Da oggi, lunedì 1 febbraio, la Lombardia è entrata nella cosiddetta ‘zona gialla’. Una maggiore mobilità delle persone è fonte di preoccupazione per il Governo ticinese. Si teme, infatti, che tutti gli sforzi finora compiuti possano vanificarsi in poco tempo.
Ma da Palazzo delle Orsoline non sono rimasti a guardare. Da Bellinzona – riporta il Corriere del Ticino – è stata mandata una lettera al Consiglio federale per chiedere l’introduzione urgente di nuove misure “già da questa settimana per limitare la mobilità non essenziale da e per l’Italia”, spiega Norman Gobbi al quotidiano. Tra i provvedimenti da adottare ci sarebbe l’introduzione di test rapidi alla frontiera per i viaggiatori che rientrano in Svizzera o l’obbligo di tampone negativo per chi si reca oltre frontiera per motivi non professionali.
Il Governo chiede anche la re-introduzione del divieto di fare la spesa all’estero e/o andare al ristorante con relativa sanzione a chi trasgredisce. Se le richieste del Ticino dovessero venire accettate da Berna rimarrebbero in vigore fino alla fine del mese di febbraio, in linea con le disposizioni federali.