BELLINZONA - Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha presentato in conferenza stampa la fotografia dei risultati dopo il primo semestre degli allievi e delle allieve delle scuole a tempo pieno del settore postobbligatorio. Malgrado la generalizzata riduzione dei tassi di non promozione alla fine dell’anno scolastico 2019/2020, i risultati del primo semestre del corrente anno mostrano un sostanziale allineamento con gli anni precedenti, ad eccezione delle scuole medie di commercio.
A seguito della sospensione delle lezioni in presenza da metà marzo a metà giugno 2020, l’anno scolastico 2019/2020 si è concluso in maniera anomala rispetto ai precedenti. Il passaggio repentino alla didattica a distanza aveva comportato la necessità di regolare in maniera particolare le modalità di valutazione degli allievi tramite specifiche direttive dipartimentali e tali valutazioni, che per forza di cose hanno dato particolare peso ai risultati del primo semestre svolto integralmente in presenza, hanno avuto un effetto di riduzione dei tassi di non promozione rispetto al biennio precedente.
Per Manuele Bertoli, direttore del DECS, i dati presentati oggi del monitoraggio svolto sui risultati scolastici dopo il primo semestre 2020/2021 con il confronto rispetto al triennio passato sono incoraggianti. Confermano che, grazie al piano sulla riapertura delle scuole deciso alla vigilia del nuovo anno scolastico, il rafforzamento della fase diagnostica e il sostegno degli allievi e delle allieve nel corso del primo semestre hanno permesso di garantire un prosieguo curricolare regolare, con risultati semestrali in linea con gli anni precedenti. Si tratta di un dato per nulla scontato, al quale hanno contribuito in maniera determinante gli insegnanti. Al fine di garantire un sostegno accresciuto, in particolare nelle scuole medie di commercio, nelle prossime settimane saranno organizzati dei corsi di recupero supplementari per gli allievi e le allieve con situazioni particolarmente a rischio di non promozione.
Francesca Pedrazzini-Pesce, aggiunta al capo della sezione dell’insegnamento medio superiore della Divisione della scuola, ha presentato i risultati del monitoraggio per i licei e per la Scuola cantonale di commercio. Malgrado i tassi di non promozione a fine anno scolastico inferiori rispetto a quelli del triennio precedente, la quota degli allievi a rischio di insuccesso alla fine del primo semestre 2020/2021 è sostanzialmente comparabile con i risultati degli anni precedenti. Questa stabilità è rilevata sia nelle prime classi, con allievi proveniente dalle scuole medie, sia in quelle successive che lo scorso anno avevano fatto registrare un tasso di promozione maggiore.
Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione della formazione professionale, constata che questa stabilità si riscontra anche nelle scuole a tempo pieno dei centri professionali tecnici e alla Scuola specializzata delle professioni sanitarie e sociali. Un aumento della quota degli allievi a rischio di insuccesso scolastico lo si registra invece nelle scuole medie di commercio (SMC) dei centri professionali commerciali, in particolare nelle prime classi. Le SMC, che non sono vincolate da un numero chiuso di iscrizioni, sono scuole molto attrattive e conosciute perché offrono ai diplomati e alle diplomate molti sbocchi, dall’immediato impiego sul mercato del lavoro alla continuazione degli studi con una formazione terziaria professionale in settori specialistici, segnatamente del commercio e della gestione aziendale, contabilità o vendita, oppure in una scuola universitaria professionale. La maggiore quota di allievi e allieve a rischio dopo il primo semestre del corrente anno è influenzata da più elementi concomitanti. In particolare una parte inizia questa scuola come seconda o terza scelta, non avendo trovato un posto di tirocinio o un altro percorso scolastico (non avendone i requisiti d’entrata), con conseguenze sulla motivazione (condivisione del progetto formativo) e sul rendimento; questi allievi, in particolare quelli con situazioni di fragilità scolastica, hanno sofferto più di altri la scuola a distanza e, benché promossi nel 2019/2020, hanno riportato queste lacune anche nell’anno in corso (soprattutto per quelli a cui era stato già suggerito dai consigli di classe una ripetizione o un riorientamento). Inoltre, ad inizio 2020/2021 è mancato l’arrivo alle SMC dell’usuale quota di allievi non promossi alle scuole medie superiori; queste persone in formazione, che potenzialmente vantano una preparazione più approfondita, seppur parziale, hanno generalmente un tasso di bocciatura contenuto alle SMC. Il mancato arrivo ha dunque enfatizzato il tasso di allievi a rischio. A tutto ciò si aggiunge il disagio diffuso causato dal contesto pandemico.