LUGANO – Quando si guarda una scena è spesso questione di prospettiva. Cambiando prospettiva, può cambiare l’effetto. Il che vale soprattutto quando si scatta una fotografia. E vale, in questo caso, anche quando si parla di assembramenti.
Alcune foto circolate in questi giorni ritraggono una piazza Cioccaro, a Lugano, che sembra particolarmente affollata. Questo vale anche per situazioni simili in altri luoghi della Città o del Cantone, visto che sui social girano diverse foto di assembramenti in prossimità di take-away o di luoghi di ritrovo.
In particolare un paio di foto scattate mercoledì sera. Da una prospettiva orizzontale la piazza sembra piena, con capannelli di persone che non rispettano le distanze. Ma la stessa scena, ritratta la stessa sera e negli stessi istanti dall’alto, restituisce una realtà diversa. I capannelli di persone ci sono, ma appaiono ben distanziati. Lo dimostra il fatto che uno dei due titolari del ristorante Gabbani, Domenico, appare nelle due foto nel medesimo punto, con una giacca gialla.
Nel mirino, per gli assembramenti in piazza Cioccaro, c’è proprio il Gabbani, che fa servizio take-away. E Domenico Gabbani, spiega a liberatv che prima di giudicare occorre rendersi conto della situazione, senza distorcere la realtà.
“Stiamo facendo di tutto in collaborazione con le forze dell’ordine per garantire le distanze, nel limite del possibile. E i nostri collaboratori sono costantemente in piazza nelle ore dell’aperitivo, per evitare che si creino assembramenti, invitando cortesemente le persone a rispettare le distanze e a indossare la mascherina negli orari e nei giorni prescritti dalla disposizione municipale. Ovviamente non è sempre facile far rispettare quest’ultimo punto, anche perché l’autorità dell’esercente ha evidenti limiti”.
È chiaro che, soprattutto con questo anticipo di primavera, tra la gente c’è voglia di un pizzico di libertà, di tornare a rivedersi per bere un bicchiere e fare quattro chiacchiere. Inoltre, non tutti i frequentatori di piazza Cioccaro, sono avventori di Gabbani, come dimostrano foto di bottiglie di vetro o lattine, che il locale ovviamente non vende, e che insieme a mucchi di cartacce rimangono sulla piazza ogni sera.