BELLINZONA - "Una morte da strangolamento non è istantanea: chi la causa ha tutto il tempo di vedere cosa sta succedendo, vede la vittima soffocare ma non si ferma". E non si è fermato il 32enne tedesco responsabile della morte di una 22enne inglese avvenuta all'hotel La Palma di Muralto. A pronunciare quella frase il giudice Mauro Ermani, mentre leggeva la sentenza: condanna a 18 anni per omicidio intenzionale e 12 anni, successivi, di espulsione dalla Svizzera.
"Ha voluto sopprimere la vita di una giovane donna che gli aveva dato amore, soldi e benessere", ha proseguito il giudice. La donna non è morta per un gioco erotico finito male, come sostiene invece l'imputato.
Per contro è stato lui a ucciderla, per vendetta o per rabbia perchè lei desiderava lasciarlo. Doveva aver scoperto che lui non era benestante come cercava di farle credere, era stata lei a pagare tutti i vizi dei giorni ticinesi a Muralto dei due.
Non si è ancora risolto il mistero della carta di credito della giovane lasciata nell'ascensore. Secondo la giuria non si è trattato di uno scherzo come ha sempre detto l'uomo. L'avrebbe nascosta per poi usarla dopo la morte di lei. Non è nemmeno chiaro se il 32enne abbia chiamato i soccorsi subito dopo il decesso della ragazza.
Il tedesco è stato condannato anche per falsità in documenti, contravvenzione alla Legge sull’assicurazione infortuni e lesioni gravi intenzionali per un altro episodio.
La difesa ha annunciato ricorso.