LUGANO - Non è soddisfatto, ma ce lo si poteva aspettare, l'avvocato di Alba, l'associazione che rappresenta alcuni molinari, Costantino Castelli, dopo il decreto d'abbandono per il caso della demolizione.
Non ha ancora letto la sentenza però dopo il comunicato del Ministero, cui abbiamo dato spazio questa mattina, parla di "arrampicata sui vetri" e sottolinea al Corriere del Ticino come "i chiarimenti richiesti non sono stati fatti e che in particolare la municipale di Lugano Karin Valenzano Rossi si è sostanzialmente avvalsa della facoltà di non rispondere alle mie domande e dunque non è stato possibile chiarire certe palesi incongruenze".
Non si pronuncia su un possibile reclamo.
Da par suo, il procuratore generale Andrea Pagani precisa come non ha subito alcuna pressione nello svolgere l'inchiesta, nonostante la popolazione spingesse per la voglia di avere risposte. Alla RSI ha ricordato, come si legge nella sentenza, che c'era, quella notte, la paura di una rioccupazione e che la demolizione totale e non solo del tetto è stata causata da un errore di comunicazione.