CHIASSO - Non più di 9 anni di reclusione per omicidio intenzionale commesso in stato di eccesso di legittima difesa. È la pena richiesta per Pasquale Ignorato dal suo avvocato difensore.
L'atto dell'accusa è a suo dire contradditorio e ci sono tante incongruenze. "Manca ogni logica di pensiero e del corso naturale delle cose, per non parlare dell’aspetto scientifico: manca il coltello, manca la salma, è accertato solo che è stato utilizzato un tubo metallico sul quale sono state trovate delle impronte", ha detto Marco Bertoli.
Che contesta anche il fatto del cellulare lasciato a casa da Ignorato, secondo l'accusa per non farsi rintracciare. Il suo assistito ha parlato di un litigio con la moglie e l'avvocato lo ha sottolineato, "Come si può sapere?", ha chiesto.
L'incontro a suo dire è stato casuale. "Non c’è stata premeditazione: sostenere che quell’incontro è stato organizzato per eliminare una persona non ha nessuna logica".