BELLINZONA - Era dai tempi della spagnola che non si vedeva un tale aumento della mortalità legata a malattie cardiovascolari, ma non sono legate al vaccino, quanto piuttosto al Covid stesso e al fatto che ora la gente ha più paura e non si fa curare: la tempistica, in caso di problemi al cuore, è determinante. Sono le conclusioni cui è arrivato il Professor Marco Valgimigli, vice primario di Cardiologia interventistica all’Istituto Cardiocentro Ticino (CCT), intervistato in merito dal Corriere del Ticino.
Il Ticino è uno dei Cantoni che ha conosciuto uno degli aumenti maggiori dei morti per malattie cardiovascolari, e per Valgimigli in generale "tale incremento è da ascriversi alla pandemia di COVID-19 e le fasce di età più colpite, come noto, sono i cittadini anziani, dagli 80 anni in su. In questa fascia si è registrato un +15.5%".
"Non abbiamo registrato nessun decesso ascrivibile alla vaccinazione. Abbiamo assistito a qualche sporadico infarto occorso dopo giorni o settimane dalla vaccinazione, ma paradossalmente in pazienti che provenivano dall’estero e che non avevano ricevuto i due vaccini approvati in Svizzera", precisa.
Per quanto riguarda le miocarditi, il cui rischio è aumentato dai vaccini mRNA del 3%, fa notare come "con una infezione attiva da COVID-19 aumenta di 18 volte il rischio di incorrere in una miopericardite. La miopericardite è stata segnalata come effetto collaterale del vaccino ad mRNA, ovvero quelli approvati in Svizzera. La vaccinazione con tale vaccino aumenta la probabilità di questo effetto collaterale di 3 volte. Pertanto, è molto più probabile che questo evento si verifichi tra i non vaccinati che incontrano la malattia che tra i vaccinati".
Dunque, nessuna correlazione col vaccino, in nessun caso. Anzi, è il Covid stesso a aumentare i rischi di incorrere in malattie cardiovascolari. "La malattia coinvolge sempre il sistema respiratorio con sintomi e manifestazioni più o meno gravi, come sappiamo. Non raramente può colpire anche il sistema cardiovascolare, sia per un attacco diretto del virus alle pareti devi vasi sanguigni (ad esempio cuore, polmone e cervello), che con meccanismo indiretto mediate l’innesco di una reazione infiammatoria incontrollata. Quando questo succede le complicanze sono gravissime e purtroppo molto spesso irreversibili. Il nostro cuore rischia almeno 10 volte di più con l’infezione che col vaccino".