KIEV - Il risveglio che l'Europa temeva. Da giorni ci si chiede cosa accadrà in Ucraina, con la tensione che è man mano salita. E ora Vladimir Putin, che per molti giorni pareva aver esitato, come se non volesse realmente la guerra, ha deciso: vuole demilitarizzare il Donbass e il Lugansk.
Dopo il discorso del presidente russo alla nazione, sono partiti gli attacchi: stando a notizie della CNN, ci sono state esplosioni a Kharkiv, Kramatorsk, Dnipro, Mariupol e Odessa. Secondo Mosca, sono state prese di mira e probabilmente messe fuori uso le infrastrutture militari delle basi aeree ucraine oltre alla difesa contraeree, ma non sono stati attaccati dei civili. Stando a fonti ucraine, invece nei bombardamenti ci sarebbero già stati, 7 morti, 9 feriti e 19 dispersi. Sarebbero in corso anche attacchi missilistici.
L'Ucraina ha reagito e sostiene di aver abbattuto cinque aerei dell’esercito russo e un elicottero, fatti smentiti da Mosca.
Le truppe russe stanno cercando di entrare nel paese anche dalla Bierolussia.
Le parole di Putin
Il presidente russo sostiene di voler proteggere Donbass e Lugansk, le due repubbliche separatiste riconosciute da Mosca nei giorni scorsi. "Non faremo lo stesso errore due volte nel compiacere l’Occidente. Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire, sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto. Spero di essere ascoltato", è un passaggio del suo discorso. Ritiene gli scontri tra russi e ucraini inevitabili e non vuole assolutamente che la Nato si espanda in Ucraina.
Ai soldati ucraini ha chiesto di lasciare le armi e di tornare a casa. Le operazioni, a suo dire, sono rivolte solo al Donbass, che verrà smilitarizzato e da cui verranno eliminati i nazisti. Se ci sarà spargimento di sangue, per il presidente russo la responsabilità sarà del regime ucraino.
Nel mentre, in Ucraina parlano di invasione giustificata su larga scala, che mira a distruggere lo stato.