KIEV - Siamo all'undicesimo giorno di guerra. Putin parla con Macron, rassicurandolo sulle centrali nucleari. Intanto ancora una volta l'evacuazione di Mariupol è fallita, anche se russi e ucraini si accusano a vicenda.
Il presidente russo, parlando col suo omologo francese, ha detto che non verranno attaccate le centrali nucleari. Si è definito pronto a rispettare le norme AIEA per la protezione delle centrali. Il tema nucleare è uno dei timori più grandi di molti, compresi anche i ticinesi che stanno facendo scorte di ioduro di potassio (leggi qui), con il farmacista cantonale e Berna che spiegano come non sia necessario (leggi qui).
Il colloquio telefonico, il quarto dal momento dell'invasione, è stato voluto da Macron ed è durato quasi due ore. Il presidente francese ha spiegato di aver trovato un Putin molto determinato, che nei negoziati pone delle condizioni ben precise come la denazifisticazione dell'Ucraina e il riconoscimento dell’annessione della Crimea e dell’indipendenza del Donbass. Si tratta di obiettivi da raggiungere con i buoni uffici o con le armi.
Si è parlato anche di corridoi umanitari. Per Putin, la responsabilità degli stessi è ucraina.
Oggi intanto per la seconda volta, dopo quanto accaduto ieri (leggi qui), l'evacuazone di Mariupol è stata sospesa. Lo ha fatto sapere la Croce Rossa, che punta il dito contro un mancato accordo chiaro tra le parti. La Russia incolpa l'Ucraina e viceversa, intanto la situazione nella città resta molto critica.